È la conclusione cui giunge il Consiglio federale nel rapporto che ha adottato il 20 giugno 2025 in adempimento del postulato Effetti della Covid lunga. Per quanto concerne l’aiuto sociale, la sindrome post COVID-19 può comportare un rischio di povertà, che però non è superiore a quello rilevabile nel caso di altre malattie croniche. Le raccomandazioni formulate per migliorare gli accertamenti e le possibilità d’integrazione possono essere attuate nel quadro delle prescrizioni legali vigenti.
Il postulato 21.3454 Effetti del long Covid, accolto dal Consiglio nazionale il 16 giugno 2021, chiedeva un rapporto sugli effetti della sindrome post COVID-19 sulle varie assicurazioni sociali, in particolare per quanto concerne l’assicurazione invalidità (AI) e il rischio di depauperamento delle persone colpite. Andava inoltre verificato se fossero necessari miglioramenti nell’interazione tra le varie assicurazioni sociali.
Analisi della situazione dal punto di vista delle assicurazioni e dell’aiuto sociale
Per quanto concerne l’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie, il rapporto adottato dal Consiglio federale stabilisce che in linea di massima l’assicurazione copre le prestazioni mediche necessarie per le persone affette da sindrome post COVID-19. Da un rapporto precedente era già risultato che il sistema sanitario svizzero ha reagito in modo rapido ed efficace a questa affezione. Per quanto concerne l’assicurazione d’indennità giornaliera in caso di malattia, il rapporto giunge alla conclusione che è fondamentale inoltrare tempestivamente una richiesta di prestazioni all’AI al fine di evitare o abbreviare per quanto possibile eventuali interruzioni tra le prestazioni fornite dalle diverse assicurazioni in caso di perdurare dell’incapacità al lavoro.
Per la valutazione degli effetti sull’AI si è proceduto a un’analisi scientifica approfondita della situazione delle persone che hanno presentato una richiesta in relazione a un’infezione da COVID-19. I risultati di questo studio, pubblicati già alla fine di gennaio del 2025, mostrano che l’AI è in grado di gestire le sfide del caso con i mezzi e gli strumenti disponibili e che il numero delle nuove rendite concesse per la sindrome post COVID-19 non è significativo. Le persone affette da questa sindrome che presentano una richiesta all’AI manifestano generalmente sintomi particolarmente gravi e ricevono una rendita più spesso rispetto agli assicurati che non ne sono affetti.
L’assicurazione contro gli infortuni (AINF) è confrontata in particolare con la questione del riconoscimento della sindrome post COVID-19 quale malattia professionale nei singoli casi. L’AINF fornisce poche prestazioni in tal senso. Per quanto concerne gli effetti sull’aiuto sociale, il rapporto stabilisce che le persone affette da sindrome post COVID-19 possono essere esposte a un rischio di povertà, che però non è superiore a quello rilevabile nel caso di altre malattie croniche.
Raccomandazioni di miglioramento
Il Consiglio federale raccomanda una serie di misure per rendere il più efficaci possibili le prestazioni delle assicurazioni sociali destinate alle persone affette da sindrome post COVID-19. Ad esempio, ai medici curanti va comunicato in modo mirato di quali informazioni gli uffici AI hanno bisogno per un accertamento rapido e fondato su solide basi. Inoltre, il Consiglio federale raccomanda di elaborare buone pratiche per l’accertamento e l’integrazione dei diretti interessati e un’indagine approfondita tra le persone con limitazioni dovute a ragioni di salute lunghe e difficilmente oggettivabili (non soltanto per la sindrome post COVID-19), affinché le assicurazioni possano, se del caso, reagire più rapidamente alle diverse situazioni che si vengono a creare. Le raccomandazioni sono attuabili nel quadro delle prescrizioni legali vigenti.