“Le tecniche di riproduzione assistita, come la fecondazione in vitro (IVF), assicurano alte percentuali di successo rispetto al passato, soprattutto se vengono impiegate l’Intelligenza Artificiale e la diagnosi genetica preimpianto.
“Sono due, in particolare - prosegue Greco - gli aspetti da considerare, ovvero la crescente infertilità di donne e uomini e la necessità di attuare la giusta prevenzione. I fattori che influenzano la fertilità sono tanti, oltre all’età ci sono lo stile di vita, l’attività fisica, le condizioni di salute. È fondamentale, pertanto, capire che la fertilità femminile diminuisce dopo i 35 anni, mentre quella maschile può essere condizionata da aspetti ambientali e comportamentali”.
Nei programmi di Pma, spiega Greco, esistono “nuove tecniche di selezione degli spermatozoi che possono aumentare la percentuale di successo, mentre sul fronte femminile si può intervenire sul ringiovanimento ovarico: il sangue autologo arricchito di Piastrine (PRP), se iniettato all’interno delle ovaie, può aumentare la riserva ovarica e ottimizzare le tecniche di Pma, senza ricorrere all’ovodonazione”.
“L’altro aspetto da tenere presente è la prevenzione - afferma Greco - che permette di avvicinarsi alla cura di una eventuale patologia con maggiore consapevolezza e conoscenza, ottimizzando i successivi percorsi terapeutici e garantendo un contrasto più efficace alla malattia diagnosticata. Come ha giustamente osservato il Ministro della Salute Orazio Schillaci, per un futuro in salute è urgente un cambio di passo che porti a investire di più nella prevenzione, ma anche nella ricerca scientifica e nell’innovazione. Con un’accurata attività di prevenzione, che purtroppo ancora oggi è marginalizzata, è infatti possibile offrire ai pazienti un’assistenza migliore. Prevenire, pertanto, è uno step decisivo per avere una sanità sempre più efficace e inclusiva” conclude.