Il Meyer, unico in Toscana e tra i pochissimi in Italia, mette a punto una complessa e raffinata metodica molecolare che consente di identificare i tumori del sistema nervoso centrale e non solo.
Grazie a un lavoro di squadra che ha visto coinvolti la dottoressa Laura Giunti (Neuro Oncologia), la dottoressa Anna Maria Buccoliero (Anatomia Patologica), il dottor Iacopo Sardi (Neuro Oncologia) e il dottor Lorenzo Genitori (Neurochirurgia), l’AOU Meyer Irccs è adesso in grado di valutare il profilo di metilazione (metiloma) delle patologie oncologiche che colpiscono, spesso in modo aggressivo, anche i bambini. Grazie a un ingente investimento tecnologico e alla competenza dei suoi operatori, l’ospedale Meyer si allinea così ai migliori standard mondiali per la diagnosi e conseguentemente per la terapia di questi tumori rari e ancora poco conosciuti. La metodica introdotta richiede infatti personale altamente specializzato in ambito biomolecolare e bioinformatico e l’impiego di sofisticate attrezzature di nuova generazione e di complessi algoritmi informatici.
Come funziona. La metodica rileva la presenza di gruppi metilici in particolari regioni del DNA chiamate isole di metilazione. La metilazione di queste regioni genomiche regola l’espressione genica vale a dire lo stato “acceso” o “spento” dei singoli geni.
È noto che ogni tumore ha un proprio specifico profilo di metilazione che lo distingue da tutti gli altri tumori, pertanto l’analisi dello stato di metilazione del suo DNA fornisce informazioni utili e in qualche caso indispensabili ai fini diagnostici, prognostici e predittivi.