Si apre oggi il 102° Congresso della Società Oftalmologica Italiana presso il Centro Congressi Rome Cavalieri, il presidente della SOI, Matteo Piovella, esorta i colleghi oculisti alla responsabilità professionale, nonostante le evidenti criticità di un Sistema Sanitario che arranca a causa dei ripetuti tagli finanziari.
“I medici oculisti hanno la necessità di vigilare sull’appropriatezza e la qualità delle cure offerte ai pazienti, informandoli adeguatamente su tutti i trattamenti e tutte le possibili soluzioni, compresi quelli di ultima generazione, anche se non usufruibili nel Sistema Sanitario Nazionale (SSN)”. In occasione dell’apertura del 102° Congresso della Società Oftalmologica Italiana, in programma fino al 25 novembre a Roma,
La Chirurgia Rifrattiva della Cataratta: casi complessi e gestione delle complicanze
I lavori del 102° Congresso SOI si sono aperti con il Simposio sulla Chirurgia Rifrattiva della Cataratta, con focus dedicati ai casi complessi ed alla gestione delle complicanze. “L’intervento di cataratta è, con 650mila operazioni eseguite ogni anno, la chirurgia più praticata in assoluto, tanto da rappresentare l’84% del volume delle prestazioni di un intero reparto ospedaliero italiano - spiega Matteo Piovella -. Oggi, è possibile correggerla utilizzando chirurgie tecnologicamente molto avanzate che, in un solo intervento, consentono di eliminare anche altre tipologie di deficit della vista pregressi alla cataratta stessa. Grazie all’impianto di cristallini artificiali, infatti, si possono correggere anche miopia, astigmatismo e presbiopia”.
I limiti del SSN
L’unico limite di questa tecnica è la sua scarsa diffusione: l’offerta del SSN copre solo il 4% delle esigenze di tutti i pazienti italiani. “Tuttavia - aggiunge il Presidente della SOI -, chi deve essere sottoposto ad un intervento di cataratta è necessario che sia, in via preliminare, adeguatamente informato dal suo medico. E questo è un dovere a cui noi oculisti non possiamo sottrarci: dobbiamo informare tutti i nostri pazienti sulle possibilità che oggi offre l’oculistica grazie all’introduzione di nuove tecnologie che, nel giro di 15 anni, hanno rivoluzionato questa specialità medica. Informare significa concedere la libertà di scegliere, permettendo ad ognuno di assicurarsi le migliori cure possibili. Se il SSN è fermo agli anni ’70 i nostri pazienti non possono essere curati come si faceva cinquant’anni fa”. Non solo le cure che i pazienti ricevono nel SSN sono obsolete, ma per averle devono pure attendere molto a lungo: 12 mesi per una visita, due anni per un intervento di cataratta. “È un dovere dei medici oculisti promuovere l’utilizzo di metodologie, sia diagnostiche che chirurgiche, all’avanguardia perché queste garantiscono una maggiore sicurezza ed una conseguente riduzione delle complicanze”, dice Piovella.
La formazione e la fuga dei medici all’estero
Il Congresso SOI è un momento di ineguagliabile importanza anche per l’aggiornamento professionale di tutti i soci sulle tecniche chirurgiche più all’avanguardia. “Abbiamo bisogno di formare al meglio una generazione di chirurghi, per colmare le lacune che lascia la formazione universitaria. È un dato di fatto che oggi non si riesca ad avere quella preparazione necessaria, adeguata a quanto offerto dalle nuove tecnologie impiegate in oculistica. Ed è proprio l’impossibilità di cimentarsi nell’utilizzo di queste strumentazioni all’avanguardia - sottolinea Piovella - , che nelle sale operatorie degli ospedali pubblici italiani sono rari se non del tutto assenti, che i nostri giovani medici, specializzandi in primis, vanno all’estero”.
Diagnosi e trattamenti innovativi non chirurgici
Prima di arrivare in sala operatoria è necessaria una corretta diagnosi che metta in evidenza la necessità di un determinato intervento chirurgico. “Ed è per questo che nel corso del 102° Congresso della Società Oftalmologica Italiana daremo ampio spazio anche alla diagnostica ed in particolare alle strumentazioni più innovative che permettono misurazioni di precisione micrometrica – continua il Presidente della SOI -. Ancora, tra i temi al centro del 102° Congresso SOI pure i trattamenti non chirurgici all’avanguardia, come quelli che hanno rivoluzionato il trattamento dell’occhio secco evaporativo, una patologia che colpisce il 70% della popolazione over 50”. In tutto tre: il BlephEx, una procedura indolore eseguita con un manipolo che permette di far girare (1500 giri/min) una micro-spugna lungo il bordo delle palpebre e delle ciglia, rimuovendo il biofilm ed esfoliando le palpebre, il LipiFlow che, in 12 minuti permette, attraverso un aumento costante della temperatura delle palpebre di 5,5 gradi, di sciogliere i detriti che, divenuti solidi, ostruiscono le ghiandole di Meibomio e il l’iLux, utilizzato per eliminare in profondità tutti i residui ancora presenti, per vitare che si riattivi il processo ostruttivo. “Ma anche in questo caso - aggiunge il Presidente della SOI - è necessario che il SSN si adegui, prevedendo al più presto anche questi trattamenti tra quelli erogati in convezione”.
Calendario delle visite
Ultima, non per importanza, la salute degli occhi dei più piccoli. “Nel corso dei lavori affronteremo anche tutti i temi legati all’ortottica e all’importanza di sottoporre i bambini, precocemente, ad una prima visita oculistica. La prima alla nascita, una seconda entro i tre anni, poi in età scolare e in adolescenza per accertare l’eventuale comparsa di miopia. Il quarantesimo anno di vita è un altro momento cruciale, a partire dal quale è necessario fare una visita oculistica ogni due anni. I tempi tra un controllo e l’altro devono dimezzarsi dai 60 anni in poi, epoca in cui sarà necessario andare dall’oculista una volta ogni 12 mesi. Ovviamente - sottolinea Piovella - il calendario delle visite va implementato, sotto consiglio dello specialista, in presenza di difetti della vista o in caso di intervento chirurgico. Dunque - conclude il Presidente Piovella -, l’obiettivo della SOI, durante il suo 102° Congresso, così come da 150 anni, è quello di mettere il paziente al centro”