Un grande cambiamento, secondo Frittelli, attende la sanità "e andrà affrontato in maniera corale e salvaguardando il valore dell'alleanza, emerso soprattutto dopo la pandemia.
L'alleanza tra professionisti e istituzioni, tra ospedale e territorio e, poi soprattutto, l'alleanza con il cittadino, ritrovata in un momento difficile. La rete di Federsanità - ha concluso - sul territorio, che conta sul dialogo costante tra manager della sanità ed enti locali, sarà sempre pronta e disponibile al confronto aperto e proattivo sulle competenze, sulla riorganizzazione del territorio, che è già realtà, per rendere questa novità utile e funzionale alla presa in carico e alla riduzione delle disuguaglianze, ma che è soprattutto la chiave di volta per un profondo cambiamento e innovazione del nostro Sistema Sanitario Nazionale", ha concluso.
"Trent'anni che hanno registrato quanto Agenas abbia svolto un ruolo tecnico-operativo di valore per affiancare ed orientare l'intera rete della presa in carico dei pazienti in ambito organizzativo, gestionale, economico, finanziario e, soprattutto, in tema di efficacia degli interventi sanitari, nonché di qualità, sicurezza e innovazione delle cure". Così Tiziana Frittelli, presidente nazionale di Federsanità, in occasione dell'evento di celebrazione per i trent'anni dell'Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali a Roma. "Punto di raccordo tra il livello centrale, quello regionale e quello aziendale, Agenas- ha sottolineato Frittelli- ha contribuito in questi anni, attivamente e da protagonista, all'azione di potenziamento della rete dell'assistenza ospedaliera e territoriale, al fine di assicurare la più elevata risposta sanitaria, garantendo anche un percorso virtuoso per lo sviluppo della sanità digitale e la digitalizzazione dei servizi e dei processi in sanità.
Il nostro ringraziamento va in particolare per l'impegno su temi importanti come la sicurezza delle cure quale dimensione della qualità, realizzata attraverso un sistema di prevenzione e gestione del rischio; la definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza; la presa in carico globale del paziente in condizioni di appropriatezza, efficacia ed efficienza, soprattutto in un contesto di progressivo invecchiamento della popolazione e consolidamento del quadro epidemiologico dominato da malattie cronico-degenerative che hanno richiesto, anche dopo l'esperienza pandemica, la riorganizzazione dei processi di cura centrati su una maggiore integrazione tra ospedali e servizi territoriali".