"La salute pubblica è il fondamento di una società sana e il Servizio sanitario nazionale universalistico è il pilastro principale. Per questo oggi più che mai siamo chiamati a garantire la tutela della salute in un quadro di sostenibilità e resilienza del Servizio sanitario nazionale.
In quest'ottica assume una valenza particolarmente significativa la prevenzione: è il miglior investimento che possiamo fare per avere meno malati in futuro ma soprattutto per far sì che le persone vivano meglio e il nostro Ssn sia più sostenibile. Prevenzione, innovazione, equità, questa è la strada su cui procedere con convinzione. Sono certo che con la collaborazione potremo riuscire a tagliare i traguardi, anche ambizioni, che ci siamo posti". Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, aprendo questa mattina l'Open Meeting 2023 'I Grandi Ospedali Italiani si confrontano per fare sistema', in corso presso la facoltà di Economia dell' Università degli Studi di Roma Tor Vergata. "Questo è un momento importante per il futuro della sanità- ha continuato Schillaci- Pochi giorni fa, dopo tre anni di sofferenza, l'Oms ha dichiarato ufficialmente la fine dell'emergenza sanitaria da Covid 19, è stata un'esperienza terribile, non la dobbiamo dimenticare e credo che tra tanti problemi che abbiamo vissuto, la pandemia però ci ha insegnato quanto la salute sia centrale per la crescita globale, la prosperità e il benessere della comunità nazionale e internazionale.
Abbiamo di fronte oggi la sfida di ripartire dopo il Covid, rilanciare il Servizio sanitario nazionale, dobbiamo superare le fragilità e le diseguaglianze territoriali che ancora sono tante, quelle che la pandemia ha messo in risalto e in alcuni casi anche acuito. Infatti- ha proseguito il ministro- se da una parte il Ssn presenta punte di eccellenza riconosciute nel mondo, come gli operatori, ai quali va sempre la mia gratitudine per quello che hanno fatto durante il Covid e per quello che fanno tutti i giorni, dall'altra parte, ci sono tante criticità da superare, nodi da sciogliere, perché il diritto alla salute in Italia sia davvero garantito a tutti, a prescindere dal reddito e dal luogo in cui si nasce o si vive".
"Per questo oggi- ha evidenziato Schillaci- siamo impegnati ad efficientare e ammodernare il Ssn, è un percorso che deve deve necessariamente compiersi con un'integrazione tra l'ospedale e il territorio. Questo richiede una riforma dell'assistenza territoriale capace di assicurare un cambio di passo verso l'innovazione, la personalizzazione delle cure e l'appropriatezza del sistema salute". "In ambito ospedaliero uno strumento di programmazione che è stato utile è stato il programma nazionale Esiti che ogni anno fornisce una dettagliata analisi dell'assistenza ospedaliera, anche in termini di equità, dall'accesso all'assistenza, e quindi dello stato di salute del sistema sanitario", ha sottolineato il ministro. "La vera trasformazione della sanità, che io chiamo del terzo millennio- ha detto Schillaci- sarà nella digitalizzazione, su questa stiamo puntando, soprattutto con i progetti del Pnrr per rendere i nostri ospedali più sicuri e sostenibili. La diffusione della telemedicina, il potenziamento del fascicolo sanitario elettronico, che speriamo a breve venga approvato in via definitiva, il rafforzamento degli strumenti di analisi dei dati del ministero della Salute".
"Io credo- ha evidenziato- che la telemedicina, in particolare, potrà svolgere un ruolo decisivo per dare risposte tempestive e di qualità alla domanda di servizi sanitari sul territorio e lo vedo anche come uno strumento efficace per superare le tante diseguaglianze nell'offerta di prestazioni e assistenza. Questo poi si deve per forza tradurre in un alleggerimento della pressione sugli ospedali e sui pronto soccorsi che spesso sono ingolfati da accessi inappropriati, e proprio su questo si è rivolta la nostra attenzione iniziale col 'decreto bollette' ma il problema è quello di integrare ospedali e territorio. Dobbiamo quindi ripensare il modello organizzativo e gestionale nel suo complesso, creare un sistema virtuoso tra pubblico e privato, bisogna aumentare l'offerta sanitaria ma soprattutto dobbiamo rispondere alle esigenze di prevenzione, cura e assistenza di tutti i cittadini".
"La riorganizzazione del sistema sanitario- ha concluso Schillaci- non può prescindere da un investimento forte sul personale sanitario perché questo debba essere adeguatamente salvaguardato, formato, valorizzato, sia dal punto di vista professionale che da quello economico. Questo è un impegno prioritario per ridare attrattività alle professioni sanitarie che sono una leva essenziale per il futuro della sanità e dell'intera nazione".