Si è svolto oggi presso la Sala Alessi di Palazzo Marino, a Milano, l’incontro “Dal Cancro alla vita” Attivecomeprima, da 50 anni un supporto globale e gratuito a malati e famigliari durante le cure oncologiche. Una risorsa per la salute e per la sanità”, promosso da Attivecomeprima Onlus e moderato dal medico e divulgatore Carlo Gargiulo, in occasione del cinquantesimo dalla fondazione.
L’incontro, oltre a ripercorrere le tappe fondamentali di crescita e di evoluzione della ONLUS, è stata anche occasione di incontro per valutare la funzione e l’impatto delle associazioni di volontariato come risorsa in grado di farsi carico di alcuni degli unmet needs dei pazienti oncologici. In questi ultimi anni il panorama generale dell’oncologia è mutato in maniera significativa: i dati AIRC indicato come ci siano ben 3,6 milioni di persone che vivono in Italia dopo una diagnosi di cancro. Di questi un milione circa può considerarsi “guarita”. Sempre i dati AIRC del 2020 indicano come il 65% dei malati di tumore sia in vita a cinque anni dalla diagnosi e sta progressivamente aumentando la sopravvivenza in fase metastatica disegnando uno scenario sanitario, sociale ed economico che non ha precedenti per ciò che riguarda la malattia tumorale e le sue ricadute sanitarie ed economico-sociali.
Attivecomeprima, nel corso della sua lunga storia, ha potuto essere testimone “sul campo” di questa trasformazione, come spiega Alberto Ricciuti, Presidente di Attivecomeprima ONLUS. «Attivecomeprima compie 50 anni», dichiara Ricciuti. «Nata nel 1973 all’interno dello stesso mondo medico in uno dei più prestigiosi Istituti di oncologia, ha vissuto fin dai suoi inizi l’evoluzione e gli straordinari cambiamenti dei metodi di diagnosi e cura del cancro e dei nuovi bisogni e mutamenti sociali che li hanno accompagnati».
Si è trattato, quindi, di un tragitto lungo e parallelo a quello dell’evoluzione dell’oncologia medica. «Fin dalla sua fondazione, Attivecomeprima cammina fianco a fianco dei malati e i dei loro famigliari, aiutandoli gratuitamente con un supporto psicologico, di medicina generale e psicocorporeo, per sostenere e preservare al meglio, durante e dopo le terapie del cancro, quella fisiologia del vivere che consente - al corpo e alla mente che noi siamo - di rimanere dentro al solco della nostra vita anche nei suoi momenti più drammatici, riuscendo persino a rinnovarne il senso e a trarre così dalle stesse terapie i loro migliori effetti. Un supporto di respiro eco- biopsicosociale, che Attivecomeprima considera da sempre parte integrante delle terapie oncologiche». Nel corso della mattinata è stato presentato uno studio Doxa per Attivecomeprima nel quale è emersa in maniera importante la necessità - da parte della popolazione generale e a prescindere dal coinvolgimento personale rispetto alla tematica oncologica - di accompagnare il malato anche al di là del percorso terapeutico strettamente correlato alla malattia.
Se vi è un sostanziale apprezzamento nei confronti delle opzioni terapeutiche oggi disponibili e messe a disposizione dal Sistema Sanitario Nazionale, la domanda di salute non si esaurisce in questo particolare aspetto e, anzi, assistiamo a un paradosso per cui il progresso diagnostico e terapeutico rischia di essere vanificato da un sostanziale peggioramento della qualità della vita in termini psicologici, sociali e anche economici. È per questo che si ribadisce l’idea di una alleanza strategica tra tutti gli attori in gioco, sottolineando l’importanza di ogni forma di sostegno al paziente oncologico. Un sostegno in cui il terzo settore può svolgere un ruolo a oggi scoperto, eppure fondamentale.
«Attivecomeprima ha costruito negli anni un centro di aiuto e sostegno molto avanzato per chi si ammala di cancro e per chi ne condivide la vita (partner, figli, famigliari, amici)», spiega Stefano Gastaldi, psicologo, psicoterapeuta e Presidente del Comitato Scientifico di Attivecomeprima. «Il cuore del lavoro, che utilizza strumenti psicologici, medici e psicocorporei, è rivolto al superamento degli aspetti più traumatici e paralizzanti dell'esperienza della malattia. Le attività dell'Associazione da sempre si svolgono in alleanza e confronto con gli Oncologi e gli altri professionisti della salute, al fine di costruire insieme una rete di aiuto quanto più possibile ampia, modulabile e personalizzabile per chi vive il trauma del cancro».