L'Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa rende noti alcuni dati relativi alle abitudini al fumo tratti dallo studio IPSAD® (Italian Population Survey on Alcohol and other Drugs) condotto Laboratorio di epidemiologia e ricerche sui servizi sanitari dell'Istituto.
Lo studio evidenzia come per tutti i pattern di consumo, escluso quello giornaliero, le prevalenze siano tornate a crescere nel 2022 dopo che avevano fatto registrare un costante decremento nella popolazione adulta tra il 2006 e il 2017: sono quasi 30 milioni gli italiani tra i 18 e gli 84 anni, soprattutto uomini, che hanno fumato tabacco almeno una volta nella vita (62%), 14 milioni ne hanno fatto uso nel 2022 (29%) e poco più di 12 milioni se si considera l'abitudine al fumo negli ultimi 30 giorni (26%). Oltre 7 milioni di persone hanno fumato quotidianamente nel 2022 (15%). Nelle preferenze di consumo, alle sigarette tradizionali vendute in pacchetti seguono i trinciati e i sigari, mentre l'uso di sigarette elettroniche e dispositivi a tabacco riscaldato coinvolge una percentuale minore di italiani, seppure se in costante crescita. Poco meno di 7 milioni di adulti hanno provato la sigaretta elettronica almeno una volta nella vita (14%) e nel 2022 l'uso di questi dispositivi ha interessato circa 4 milioni di persone nel corso degli ultimi 12 mesi (7,6%) e 2 milioni nel corso del mese (4,4%).
Tra chi ha usato sigarette elettroniche il 49% le ha provate per smettere di fumare le tradizionali, il 39% per curiosità e il 12% perché offerte dagli amici. Il 71% degli svapatori le utilizza perché le ritiene meno dannose per la salute, un terzo perché sono il dispositivo che preferisce e per il 3,8% l'utilizzo è consigliato dal medico come supporto alla cessazione. I dispositivi a tabacco riscaldato sono stati provati almeno una volta dal 12% degli italiani adulti, l'8% li ha utilizzati nel corso del 2022 e il 5,5% ne ha fatto uso nell'ultimo mese e, come per le sigarette elettroniche, le percentuali maggiori si rilevano nella popolazione più giovane, tra i 18 e i 40 anni, nonché tra gli uomini.
"Per la prima volta da quando viene condotto lo studio IPSAD®, cioè il 2001, osserviamo un 'ritorno' dei consumi di sigarette tradizionali, mentre d'altra parte continuano a salire quelli riferiti alle sigarette elettroniche- spiega Sabrina Molinaro, dirigente di ricerca Cnr-Ifc- Se si guarda ai consumi cumulativi, il 63% degli adulti 18-84enni ha utilizzato almeno un prodotto a base di nicotina nel corso della propria vita, il 33% lo ha fatto nel 2022 e il 29% nell'ultimo mese. Percentuali, queste, che non si discostano molto dalle prevalenze di consumo della sola sigaretta tradizionale, e che indicano come la diffusione delle alternative elettroniche e digitali poco abbia impattato sul fumo tradizionale nella popolazione adulta, che per la gran parte ha visto nelle sigarette classiche il medium di ingresso alla dipendenza da nicotina".
Incrociando i dati con le informazioni rilevate mediante lo studio ESPAD®Italia (European school Survey Project on Alcohol and Other Drugs), anch'esso condotto annualmente dai Cnr-Ifc, i ricercatori sono riusciti a fornire un quadro comprensivo anche delle abitudini della popolazione studentesca 15-19enne, i cui consumi sono secondi solo a quelli alcolici. Su questo target sembra aver avuto gioco più facile l'offerta di dispositivi alternativi alla sigaretta classica, più tecnologici e attraenti, che hanno modificato il panorama delle abitudini giovanili offrendo nuove possibilità di sperimentazione. Le sigarette tradizionali sono ancora le più utilizzate: il 47% degli studenti le ha provate nella vita, il 37% ha fumato nel corso del 2022, 750mila studenti nel mese e quasi il 19% ne fa un uso quotidiano. Tra i più giovani sono le ragazze a far registrare consumi superiori rispetto ai coetanei.
"Per quanto la prevalenza di fumo tradizionale risulti in costante calo tra gli studenti italiani, a eccezione di un picco rilevato nell'anno successivo alla pandemia da Covid-19, sono però soprattutto i consumi cumulativi a destare preoccupazione" prosegue Molinaro. I dati mostrano infatti che il 55% degli studenti 15-19enni ha usato almeno un prodotto a base di nicotina nel corso della propria vita, a indicare che meno della metà dei 15-19enni non è mai venuta in contatto con la nicotina, e il 37% ne ha fatto un uso corrente nel 2022. Sono quasi 1 milione i giovani che hanno sperimentato le sigarette elettroniche (40%), 750mila l'hanno usata nel 2022 (30%) e oltre 400mila ne fa un uso corrente (17%).
Per quanto riguarda le sigarette senza combustione, 700mila studenti le hanno provate almeno una volta nella vita (28%), 600mila lo hanno fatto nel corso del 2022 (24%) e oltre 400mila nell'ultimo mese (16%). La prevalenza di uso duale, ossia concomitante di due dispositivi, varia in relazione ai prodotti considerati: il 33% degli studenti ha usato nella vita sigarette tradizionali ed elettroniche, il 25% ha provato sigarette tradizionali e senza combustione e il 24% ha fatto uso nella vita di sigarette elettroniche e senza combustione. "L'apertura del mercato a una sempre più vasta offerta di prodotti alternativi rischia, soprattutto tra i più giovani, di incentivare la sperimentazione, proponendo opzioni accattivanti e accessibili che si discostano dall'idea classica di fumo, ma che si configurano come possibili precursori di una dipendenza a lungo termine da nicotina", conclude Molinaro.