Il cuore osservato a 360 gradi dagli oltre 4mila medici di fama internazionale, che fino a domani, sabato primo ottobre, saranno riuniti nel Centro congressi di Confindustria Auditorium della Tecnica, a Roma. Si tratta di 'PLACE - Platform of Laboratories for Advances in Cardiac Experience', giunto alla nona edizione ed organizzato dal professor Leonardo Calò e dal professor Fiorenzo Gaita.
Salute, prevenzione, medicina legale, cardiochirurgia, fibrillazione atriale, aritmologia, medicina di precisione, morte improvvisa e scompenso cardiaco, genetica, cardiologia dello sport sono solo alcuni degli ambiti che verranno trattati. In particolare il professor Fiorenzo Gaita, docente presso l'Università degli studi di Torino (UNito) e organizzatore del congresso a margine dell'evento ha posto l'attenzione sul fenomeno della morte improvvisa e ha dichiarato: "Si parla di morte improvvisa quando è una morte non attesa o che riguarda un soggetto sano senza patologie o con patologia il cui decorso è normale. Rientrano nel quadro anche le morti in cui i sintomi cominciano da meno di un'ora". "Rientra anche il caso in cui il soggetto sta bene fino ad un attimo prima poi improvvisamente sopraggiunge una extrasistole- prosegue l'esperto- che induce una fibrillazione ventricolare e il soggetto interessato ha pochi secondi per accorgersi della situazione e sviene. In taluni casi c'è un margine d'intervento.
E' importante però che in prossimità del paziente ci sia qualcuno in grado di rianimarlo con il defibrillatore altrimenti l'esito è fatale". "Il rischio di morte improvvisa si calcola in base all'età. Nel caso del paziente over 45 anni la patologia che offre un rischio maggiore di morte improvvisa è la malattia delle coronarie. Se invece interessa i soggetti giovani, la causa maggiore di questo evento fatale, è legata a due patologie cardiache quali: cardiomiopatia aritmogena del ventricolo sia destro che sinistro oppure si tratta di cardiomiopatia ipertrofica. La più grande percentuale di morti improvvise nei giovani è legata a delle sindromi: 'Q T lungo', la sindrome di Brugada, la sindrome del 'Q T breve' che ho scoperto, con Martin Borggrefe, negli anni 2000". Cosa molto interessante che, escluso il Q T lungo, per le altre tipologie di sindromi alcune terapie possono essere efficaci per curare questi pazienti", ha concluso Gaita.