Prende avvio la seconda fase della sperimentazione di 'AI Coach', la nuova App utilizzabile sui dispositivi mobili che consente alle persone nello spettro dell'autismo di disporre di uno strumento per stimolarne e potenziarne l'autonomia, favorendone l'inclusione sociale grazie all'utilizzo di tecnologie digitali.
Attraverso l'applicativo, che si basa sulle più avanzate conoscenze di Intelligenza Artificiale, vengono raccolte, elaborate e restituite alla persona che ne ha bisogno e alla sua rete di contatti (familiari e operatori di sostegno), informazioni utili al rafforzamento delle competenze e abilità comunicative e relazionali. Il progetto è realizzato da Anffas Nazionale (Associazione Nazionale di Famiglie e Persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo) in qualità di capofila e coordinatore, in partenariato con Angsa (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) e con il contributo di Fondazione TIM, presieduta da Salvatore Rossi e guidata dal Direttore Generale, Giorgia Floriani.
In particolare, Fondazione TIM è espressione dell'impegno sociale del Gruppo TIM e la cui missione è promuovere la cultura del cambiamento e dell'innovazione digitale, favorendo l'inclusione, la comunicazione, la crescita economica e sociale. Le attività di ricerca sono realizzate dall'Università di Trento - Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell'Informazione diretto dal Professor Giuseppe Riccardi - che ha avviato lo sviluppo del secondo prototipo del sistema conversazionale 'AI Coach', partendo dai feedback ricevuti nella prima fase della sperimentazione, cui hanno preso parte 20 soggetti: 10 persone nello spettro dell'autismo che hanno testato l'interfaccia sui propri dispositivi mobili, e 10 operatori che hanno fornito al sistema di Intelligenza Artificiale dati utili al miglioramento dei modelli di apprendimento e di interazione.
"AI Coach è un'ambiziosa iniziativa di alto livello scientifico-tecnologico attraverso cui Anffas, insieme a Fondazione TIM e ai partner progettuali, intende rispondere alle esigenze delle famiglie e delle persone nello spettro dell'autismo, protagoniste indiscusse del processo di sviluppo dell'applicativo- dichiara Roberto Speziale, Presidente nazionale Anffas- Si tratta ancora una volta di una sfida verso l'inclusione sociale delle persone con disabilità- continua il Presidente Speziale- La 2^ sperimentazione all'esito dei feedback ricevuti nasce infatti dall'esigenza di 'educare' l'assistente virtuale affinché diventi uno strumento che possa rispondere ai bisogni delle persone con disabilità e delle loro famiglie, migliorandone al contempo la Qualità di Vita".
Al progetto collaborano Giuliaparla Onlus, Gruppo Asperger Onlus, Idego - Psicologia Digitale e l'Università di Trento (Unitn) - Department of Information Engineering and Computer Science. Tutte le informazioni sul progetto sono disponibili sul sito www.anffas.net.