Grazie al progresso delle tecnologie operatorie con i nuovi femtolaser oggi la rimozione della cataratta, ossia l’intervento chirurgico per sostituire il cristallino opacizzato con uno artificiale, è divenuto più sicuro e con meno complicanze anche se non va banalizzato. Grazie alle lenti multifocali dinamiche è possibile ottenere una vista giovanile.
di Dafne Cervi
E’ un velo agli occhi che, dopo una certa età, offusca la vista. Si calcola che tra i 70 enni, 3 di loro su 4, possano averla ed è l'intervento più eseguito nelle sale operatorie di tutta Italia.
Stiamo parlando della cataratta, ossia la rimozione del cristallino naturale che abbiamo all’interno dell’occhio e che con l’età tende ad opacizzarsi. E' l’unico intervento che pone rimedio a un disturbo dell’invecchiamento, restituendo a un organo l’efficienza che aveva in età giovanile. "L’operazione consiste nella sostituzione del cristallino opacizzato e non più efficiente dal punto di vista ottico con un cristallino artificiale - spiega il dottor Sandro Soldati- Esperto di chirurgia refrattiva e della cataratta e dirigente medico di 1° livello (www.sandrosoldati.it). Con le nuove tecnologie a nostra disposizione, l’intervento può essere effettuato oggi con un laser di ultimissima generazione chiamato femtolaser, che consente di polverizzare il cristallino con una precisione e una sicurezza impensabili fino a poco tempo fa a tutto vantaggio del paziente. A questo si aggiunge la possibilità di sostituire il cristallino naturale con uno artificiale grazie alle lenti multifocali “dinamiche” -prosegue Soldati- Queste permettono una correzione di tutti i difetti di vista, per lontano e anche per vicino, consentendo dunque a chi vi si sottopone di fare a meno degli occhiali”.
!ueste nuove lenti possono essere impiantata in soggetti con una cataratta solo incipiente, o addirittura assente, in questo caso si parla più propriamente di lensectomia, un intervento in cui l’obiettivo principale è la correzione dei difetti visivi. Si aprono così nuove prospettive per molti 50-60enni, che vogliono recuperare la vista che avevano da giovani, grazie anche al fatto che l’intervento non presenta particolari problemi di sicurezza e di tollerabilità.
"Naturalmente -afferma Soldati- in entrambi i casi prima dell’intervento l’oculista procede a una visita approfondita per verificare che non ci siano controindicazioni. Dopo l’intervento, il paziente, deve seguire solo alcune norme igieniche, utilizzando un collirio antinfiammatorio e antibiotico per alcuni giorni, dopo di che può tornare alla sua vita normale. Le complicanze sono minime come la sensazione di bruciore che si può avvertire nel post operatorio, mentre quelle più gravi, come le infezioni, sono veramente rare, poiché è uno degli interventi più sicuri al mondo. Ovviamnete non è bene banalizzare e va ricordato che è sempre un intervento chirurgico dove esistono delle precise linee guida a cui attenersi. La soddisfazione riportata dai pazienti è generalmente molto elevata con questo tipo di lenti avanzate, non solo per il recupero dei difetti refrattivi ma anche, nei casi di cataratte avanzate, per recupero della brillantezza e di vividezza dei colori", conclude Soldati.