"Stiamo dando attuazione al piano emergenza che ci eravamo dati, lo stiamo facendo in anticipo rispetto al previsto e con un numero maggiore di posti letto rispetto a quelli preventivati. Ringrazio l'Ats e tutto il personale medico e ingegneristico che si e' impegnato per realizzare questo importante obiettivo".
Cosi' il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, intervenuto questa mattina all'inaugurazione dell'ospedale Binaghi di Cagliari, riconvertito in covid hospital. I primi 41 posti letto saranno operativi da subito, con l'obiettivo di arrivare a circa 140, piu' 13 in terapia intensiva, nelle prossime settimane.
Il governatore, insieme all'assessore alla Sanita', Mario Nieddu, al commissario dell'Ats, Massimo Temussi, e al sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, ha quindi effettuato un sopralluogo nei locali dell'ospedale: "Consegniamo alla citta' un ulteriore presidio che ci auguriamo che presto non debba piu' servire per il covid. Le attrezzature sono assolutamente all'avanguardia, e potranno essere utilizzate in seguito per altre degenze". Solinas ha infine rinnovato l'appello ai sardi per l'adesione alla vaccinazione: "È un impegno morale. Credo che ci debba essere una campagna di sensibilizzazione da parte delle istituzioni, perche' deve comunque rimanere una libera scelta del cittadino responsabile, che sente di dover contribuire con un proprio gesto alla risoluzione di un problema globale che investe tutta la popolazione".
"Avere un registro che tiene conto dei vaccinati, significa avere sostanzialmente un passaporto che puo' consentire di fare piu' attivita'. Va nella direzione da noi indicata a marzo con il passaporto sanitario. Allora spiegammo che la linea di tendenza a livello internazionale sarebbe stata quella del passaporto sanitario- ricorda Solinas- e avremmo voluto anticipare quella fase con lo screening. Questo per certificare la negativita' per poter favorire la mobilita'. Oggi vedo che ci si sta arrivando, vedremo se si riuscira' a trovare un accordo internazionale, in maniera tale che ci sia uniformita' di applicazione".
"Sul futuro del Binaghi serve chiarezza. È importante iniziare a pensarci ora, visto che nella struttura, oggi covid hospital, erano attivi sino a poche settimane fa due centri di eccellenza per tutto il territorio regionale". Cosi' in una nota Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti in Consiglio regionale, primo firmatario di un'interrogazione all'assessore alla Sanita', Mario Nieddu, sottoscritta anche dai gruppi Pd e Leu.
"Vogliamo sapere cosa succedera' del Centro donne e del Centro regionale sclerosi multipla che per anni hanno garantito elevata assistenza in quei locali a migliaia di pazienti- sottolinea Agus-. È chiaro come l'emergenza covid abbia stravolto la sanita' in Sardegna, ma e' importante pensare contemporaneamente a garantire continuita' alla cura dei pazienti e al futuro dei servizi a loro disposizione". Prosegue il capogruppo: "Il Centro regionale sclerosi multipla e' il punto di riferimento per l'assistenza di oltre cinquemila pazienti, al Binaghi sono effettuate oltre 6.000 prestazioni all'anno, assicurando anche la continuita' assistenziale e terapeutica. Il Centro donne e' punto di riferimento nel campo della prevenzione e della diagnosi precoce dei tumori femminili: la struttura, con dieci ambulatori, ha consentito di visitare ogni giorno 250 donne con esami ginecologici, ecografici, citodiagnostici, mammografici. Due centri di eccellenza, oggi trasferiti verso altri ospedali, del cui futuro non si sa nulla".
Per Agus e' importante sapere gia' ora se il trasferimento dei servizi sanitari erogati dall'ospedale Binaghi vorra' essere confermato anche dopo la conclusione della crisi legata alla pandemia, "o se si stia gia' lavorando per disporre il ritorno dei due centri nella struttura in cui hanno lavorato per anni". Nella ridefinizione della Rete ospedaliera sarda approvata dal Consiglio regionale il 25 ottobre 2017, conclude, "era stata confermata e garantita la continuita' dei servizi erogati dal Centro regionale sclerosi multipla e dal Centro donne al Binaghi. Ogni decisione sul futuro della struttura dovra' essere discussa in Consiglio regionale".