Su mandato dell’UFSP, B&A e Büro BASS hanno esaminato l’influenza della COVID-19 sulla salute mentale della popolazione svizzera e sull’assistenza psichiatrica-psicoterapeutica nel nostro Paese.
Nel quadro del progetto è stato analizzato il ricorso a offerte di aiuto a bassa soglia. I dati mostrano che durante la fase del confinamento fino all’inizio dell’estate il ricorso a piattaforme informative e servizi di aiuto ha conosciuto un netto incremento. Il numero giornaliero di utenti è risultato in alcuni casi raddoppiato rispetto all’anno precedente. Vi sono inoltre indizi di un aumento dei pensieri suicidi in relazione all’emergenza.
Non si sono riscontrate difficoltà nell’ambito dell’assistenza psichiatrica o psicoterapeutica agli adulti. Nel caso di bambini e adolescenti si è invece registrato un aumento degli interventi d’emergenza.
Ripercussioni dei fattori di stress
La salute psichica è il risultato dell’interazione tra risorse e fonti di stress. Una situazione di emergenza, come quella che stiamo vivendo attualmente a causa della pandemia di COVID-19, può rompere questo equilibrio. Fattori di forte stress, quali disoccupazione, problemi finanziari, solitudine o conflitti familiari, possono accentuarsi durante la pandemia. Al contempo, le possibilità di attuare strategie consolidate di gestione dello stress, quali ad esempio il dialogo nella cerchia di amici sono limitate.
Alcuni aspetti dell’emergenza possono però essere vissuti anche in modo positivo. Per esempio per alcune persone il carico di lavoro nel periodo di confinamento è diminuito oppure si sono rafforzati i rapporti in famiglia. La pandemia ha dunque ripercussioni differenti in funzione della situazione individuale.
Nello studio sinottico sono state analizzate in modo approfondito le ripercussioni psichiche per determinate fasce della popolazione. In base ai risultati ottenuti si è potuto osservare quanto segue:
- Le persone con più di 65 anni socialmente isolate o con malattie preesistenti hanno sofferto maggiormente di solitudine o
di morale negativo. - Per i giovani è stato difficile sopportare la limitazione dei contatti con i coetanei.
- Le persone di mezz’età hanno dovuto affrontare diversi tipi di ostacoli tra lavoro e insegnamento a distanza. Particolarmente toccati i genitori soli con figli di età inferiore ai 12 anni.
Non sono attualmente disponibili dati empirici riguardo ad altri possibili gruppi a rischio (personale sanitario, malati di COVID-19).
Il monitoraggio prosegue
Per lo studio sinottico sono stati raccolti e riassunti i risultati degli studi esistenti sulla salute mentale della popolazione in generale e di determinati gruppi a rischio in Svizzera.
Non sono ancora disponibili dati empirici sulle ripercussioni dell’emergenza a medio e lungo termine. Considerato che queste ultime dipenderanno in gran parte anche dal decorso della pandemia, il monitoraggio proseguirà fino all’inizio del 2021.