"Gli italiani continuano a sentirsi bene e, in larga parte, a essere attenti alla cura di se' e della propria immagine, ma la crisi Covid-19 ha inevitabilmente fatto sentire i propri effetti, con ripercussioni sugli acquisti di prodotti e servizi per il benessere, scesi nell'ultimo anno a 37 miliardi di Euro, contro i 43 miliardi del 2018 (rilevazione: ottobre 2018)".
Questo il dato principale che emerge dal Rapporto sull'Economia del Benessere 2020, seconda edizione dell'indagine voluta da Philips e realizzata da DOXA per analizzare stili di vita, abitudini e tendenze di consumo degli italiani". "Nel Lazio- prosegue la nota- la spesa per il benessere ammonta a 3,8 miliardi di euro, dei quali il 39% e' riservato alla sana alimentazione, il 23% alla cura del corpo e il 20% all'attivita' fisica.
Gli abitanti del Lazio sono tra quelli che piu' hanno ridotto la propria spesa per il benessere, una diminuzione di circa 900 mln di € rispetto al 2018, per un calo percentuale del 19% (Vs 14% media nazionale). Contrazioni si sono registrate in tutti i settori, dalla sana alimentazione alla cura del corpo, dall'attivita' fisica alla gestione dello stress. In controtendenza solo la spesa per la qualita' del sonno, cresciuta a quasi 230 milioni di euro dai 170 milioni del 2018 (+33%)". Quella sul versante della spesa "sembra pero' una delle poche conseguenze che il lockdown dovuto al Covid-19 ha avuto sugli abitanti della regione.
L'82% dei 'laziali' infatti valuta oggi infatti positivamente il proprio stato di salute, un dato in linea con la media nazionale e nettamente superiore a quello del 2018 (77%). Scende addirittura al 27% (Vs 31% del 2018) il numero di 'stressati cronici'. In aumento solo la percentuale di quanti lamentano problemi di insonnia 59% (Vs 50% nel 2018), un crescita comunque inferiore a quelle della media nazionale (salita al 59% dal 47% del 2018)".
"La crisi indotta dal Covid-19 ha impattato anche sulla spesa che gli italiani dedicano a prodotti e servizi per il benessere, che hanno registrano una contrazione di oltre 6 miliardi rispetto al dato 2018- ha commentato Simona Comande', General Manager Philips Italia, Israele e Grecia- A questo periodo di sfide senza precedenti, Philips ha risposto mettendo al centro 3 elementi chiave della nostra strategia: innovazione, digitalizzazione e sostenibilita'. Creare dunque soluzioni all'avanguardia, in grado di fare la differenza, anche a distanza, per clienti e consumatori, e di supportare al tempo stesso i nostri obiettivi di sviluppo sostenibile. Abbiamo lavorato per trasformare un problema in un'opportunita' e proprio la crescente attenzione dei consumatori italiani verso la sostenibilita' e l'ambiente, emersa da questa seconda edizione del nostro Rapporto, ci stimola a rinnovare il nostro impegno quotidiano a migliorare la vita delle persone".
ITALIA
L'81% degli abitanti del Belpaese valuta oggi positivamente il proprio stato di salute generale, un dato praticamente invariato rispetto alla precedente edizione del Rapporto. Ciononostante l'emergenza Covid-19 ha generato contraccolpi significativi sulle pratiche e gli acquisti orientate alla prevenzione, alla sana alimentazione e alla componente edonistica del benessere. Sebbene la ripartizione del paniere di spesa sia in linea con quanto rilevato nella prima edizione della ricerca - 40% della spesa riservato alla sana alimentazione (vs 41% 2018), 23% alla cura del corpo (vs 24% 2018) e 19% all'attivita' fisica (Vs 20% nel 2018) - sono i numeri in termini assoluti a far emergere un quadro sostanzialmente diverso.
La spesa in sana alimentazione ammonta quest'anno a 14,9 miliardi di euro registrando una contrazione del -15% rispetto ai 17,5 miliardi del 2018, quella per la cura del corpo e' scesa a 8,6 miliardi dai 10,2 miliardi della scorsa rilevazione (-15%), mentre quella per l'attivita' fisica e' pari a 7,1 miliardi, segnando un decremento del -17% dagli 8,6 miliardi del 2018. "Dopo mesi di lockdown- conclude la nota- in cui i cittadini italiani sono stati soggetti a elevati livelli di tensione e incertezza, non e' casuale che a reggere il confronto con la rilevazione precedente siano proprio la spesa per la gestione dello stress (4,8 mld vs 4,9 miliardi 2018 pari a -2%) e per il sonno. Quest'ultima va addirittura in controtendenza, raggiungendo i 2,1 miliardi: una crescita del +16% rispetto agli 1,8 miliardi del 2018".