"La priorità assoluta è tenere la curva epidemiologica sotto controllo e difendere il nostro Paese". A ribadirlo il ministro della Salute, Roberto Speranza, oggi durante il Question time al Senato.
"In questi mesi - sottolinea - siamo riusciti a piegare la curva del contagio tra mille difficoltà, grazie ai comportamenti virtuosi degli italiani e a misure molto dure assunte dal Governo nazionale e dalle nostre Regioni. Siamo fuori dalla tempesta ma non ancora in un porto sicuro, ripeto, e intanto la situazione internazionale fuori dai confini del Paese è sempre più complicata: oltre 17 milioni di casi con oltre un milione di casi in più a settimana e purtroppo una situazione neanche sotto controllo nella nostra Europa".
In modo particolare, ricorda Speranza, "nei Balcani, ma negli ultimi giorni ci sono segnali non positivi che vengono anche da importantissimi paesi europei come la Francia, la Germania, la Spagna. In questo contesto sono stato costretto per difendere il paese a firmare ordinanze molto stringenti, non solo per tutti i paesi extra europei e extra Schengen, con l'obbligo di quarantena ma anche nei confronti di due paesi europei come Romania e Bulgaria. Sono scelte dolorose che non si fanno a cuor leggero, ma indispensabili", spiega rispondendo a un'interrogazione sul tema delle difficoltà nei ricongiungimenti.
Al riguardo, conclude Speranza, "valuterò con la massima attenzione le proposte. E' un tema che mi sta a cuore e che ha a che fare con diritti di natura costituzionale nel nostro paese riconosciuti, come quelli che tutelano le relazioni di tipo familiare. Valuterò fermo restando che la priorità assoluta è tenere la curva epidemiologica sotto controllo".
Non c'è dubbio che "tutto il Paese abbia pagato un prezzo durissimo per il lockdown", ma "il prezzo più alto è stato pagato" dai soggetti più fragili. "Abbiamo avuto una stagione troppo lunga di tagli irricevibili" a danno del Servizio sanitario nazionale, ha rilevato il ministro. "Ora si apre una nuova grande stagione di investimenti", ha aggiunto Speranza, ricordando i 750 milioni per l'assistenza domiciliare nel decreto Rilancio.
"Il 28 luglio ho istituito la nuova commissione per l'aggiornamento dei Lea", i livelli essenziali di assistenza, un servizio "fondamentale, simbolo più bello dell'articolo 32 della Costituzione". Con l'obiettivo di rimettere al centro il cittadino-paziente.
In questi mesi di pandemia Covid "è stato il primo nemico, ma non ha fermato le altre patologie", ha detto ancora il ministro della Salute affrontando il tema delle visite e degli esami rinviati a causa della pandemia. Un fenomeno che costringerà il Servizio sanitario nazionale a un lavoro di recupero impegnativo, che richiederà importanti finanziamenti. "In 5 mesi al 'Ssn sono state destinate più risorse che negli ultimi 5 anni", ha rivendicato Speranza, annunciando una ricognizione per tracciare il quadro completo delle visite rinviate.
Una immediata "messa in campo di nuove risorse per un vero e proprio piano straordinario di investimenti, per recuperare le liste d'attesa", che si sono accumulate con l'emergenza Covid-19. E' quanto ha annunciato. "Posso dire fin da oggi che nel prossimo decreto che si farà a inizio agosto, con le risorse dello scostamento che proprio ieri il Senato e la Camera hanno autorizzato, indicheremo risorse molto significative che ho chiesto al ministro dell'Economia per finanziare questo piano straordinario", evidenzia rispondendo a un'interrogazione sull'allungamento delle liste d'attesa.
Nei mesi dell'emergenza Covid-19, dice Speranza, "è indubbio che si è accumulato un ritardo. Tante visite che potevano e dovevano essere fatte ad aprile-maggio, sono state rinviate. Noi siamo al lavoro su questo" su due binari, prima di tutto "tramite una ricognizione puntuale che stiamo facendo con tutte le regioni per capire qual è il fabbisogno esatto di cui stiamo parlando". Il secondo punto è il piano straordinario di nuovi investimenti. Il servizio sanitario nazionale, assicura il ministro, "non si fermerà in estate, proveremo ad allargare orari e giorni di disponibilità. E' chiaro che per rispondere a questa esigenza c'è bisogno di più risorse. Ma mi preme ricordare che negli ultimi 5 mesi sul Ssn sono state messe più risorse che negli ultimi 5 anni. Non c'era mai stato nella storia di questo Paese un investimento così forte e penso che sia la strada giusta".