Il Consiglio di Stato e una delegazione dello Stato Maggiore Cantonale di Condotta (SMCC) hanno incontrato oggi a Bellinzona il Consigliere federale Ignazio Cassis, Capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).
L’incontro ha permesso di fare il punto della situazione sulla diffusione del coronavirus in Ticino e sulle misure intraprese per affrontare questa crisi sanitaria.
Si è svolto oggi a Palazzo delle Orsoline un incontro tra il Consiglio di Stato in corpore, una delegazione dello SMCC composta dal Comandante della Polizia cantonale e Capo dello SMCC Matteo Cocchi, Ryan Pedevilla, Caposezione della protezione della popolazione e del militare, e Giorgio Merlani, Medico cantonale, e il Consigliere federale Ignazio Cassis accompagnato dal Segretario di Stato Roberto Balzaretti, Capo della Direzione degli affari europei.
http://www.salutedomani.com/results/coronavirusil Consigliere federale Ignazio Cassis ha espresso la vicinanza della Confederazione al Ticino e lodato il lavoro delle autorità cantonali, del personale sanitario e di tutti coloro che sono impegnati nella gestione della crisi. Il Consigliere federale ha poi sottolineato che “la soluzione trovata, che permette al Ticino di adottare misure più restrittive rispetto a quelle in vigore nel resto del Paese, dimostra quanto Berna riconosca la situazione straordinaria che il Cantone sta vivendo e quanto faccia il possibile per sostenerlo”.
"Uno per tutti e tutti per uno. E' il motto del nostro Paese -ha detto Cassis- mai come ora è importante riaffermare l'unità di questo Paese. Unità nella diversità è la nostra forza più grande. Distanti ma uniti.
http://www.salutedomani.com/results/coronavirusQuesto "Unus pro omnibus, omnes pro uno", risalente alle origini della Confederazione, è diventato celebre all'inizio del diciannovesimo secolo con gravi inondazioni in particolare in Ticino. Quindi il consiglio federale lanciò l'appello per una raccolta di fondi, battezzando il tutto proprio con questo motto. Oggi vogliamo avere un pensiero anche per chi ha perso i propri cari e agli anziani. Da Berna -ha aggiunto- parlo quotidianamente con medici e il presidente Vitta e Berna è vicina al Ticino e all'ordine del giorno di quasi tutti gli incontri politici. La presenza di Berset qui l'altro giorno rientra in questa logica. Il Ticino è il mio cantone e la Svizzera non ha sottovalutato il problema. Abbiamo consentito misure anche più restrittive contro il virus e siamo attivi a fornire aiuti materiale al Cantone. Abbiamo fornito materiale, respiratori, maschere e lo facciamo per il Canton Ticino in modo più accentuato ma anche per tutta la Svizzera.
E poi lavoriamo per permettere il transito delle merci, perchè molti paesi hanno chiuso i confini. Una grossa comanda di materiale sanitario dalla Cina era stata bloccata in Lussemburgo e abbiamo sbloccato la situazione. La chiusura di valichi secondari e controlli all'Italia hanno creato all'inizio insicurezza poi risolta con importanti contatti con l'Italia che ora lascia venir qui operatori sanitari e la stessa cosa è stata per il Canton Ginevra con accordi con la Francia.
http://www.salutedomani.com/results/coronavirusE penso al rimpratrio di persone, garantendo partenza e arrivi in aeroporto. Ci sono poi ancora tanti turisti svizzeri fuori dal nostro territorio. Ora sono meno ma tanti ancora ci contattano e sono in cerca di una soluzione. Sono state rimpatriate oltre 1400 persone fino ad oggi e ne abbiamo ancora altre 13.700, che richiedono aiuto: se avete cari è importante che ci si iscriva all'App 'Travel Admin', una applicazione utile. E poi ci sono 800mila svizzeri che vivono all'estero. Penso che per fine settimana ne torneranno altre 2mila.
Non sappiamo come sarà la Svizzera il 19 aprile. Chiedo a tutti la fiducia nelle Autorità svizzere e cantonali per gestire al meglio la crisi. La pandemia ci chiede pazienza e un ritmo di vita rallentato. Dobbiamo esser responsabili e solidali e pensare alla nuova normalità che verrà dopo. Non sarà tutto uguale a prima. Tutti vogliamo ricominciare, ritrovare i cari, gli affetti e il lavoro. Siamo in contatto con tanti epidemiologi ma non sappiamo come sarà il futuro. Dobbiamo esser razionali e prender misure proporzionate, basate su dati scientifici. Continuerò sempre a raccogliere la voce del Canton Ticino. Ogni crisi è una prova dolorosa ma anche una opportunità, persino questa".
La visita del Consigliere federale Ignazio Cassis proseguirà con la sua partecipazione al rapporto dello SMCC alla Centrale cantonale di allarme (CECAL).