In Italia si stimano circa 10.000 casi di decessi all’anno per infezioni resistenti ai comuni antibiotici, pari al doppio delle morti legate agli incidenti stradali. Per far fronte a questo scenario preoccupante, nel 2017 il Ministero della Salute ha pubblicato il Piano Nazionale di Contrasto dell’Antimicrobico-Resistenza (PNCAR) 2017-2020, fissando il percorso che le istituzioni nazionali, regionali e locali, devono compiere per un miglior controllo delle infezioni.
Esiste, però, una notevole variabilità tra regioni nelle modalità di attuazione dei programmi di sorveglianza e controllo di questo fenomeno.
Vista l’emergenza e con l’obiettivo di fare il punto su ciò che è stato fatto e ciò che c’è ancora da fare a livello regionale, creando una rete di comunicazione sulle infezioni correlate all’assistenza, nasce ICARETE. Progetto, che si compone di 12 incontri regionali, realizzato con il contributo non condizionante di MENARINI, che vede confrontarsi le istituzioni e i massimi esperti del settore. Il Progetto arriva in Liguria una delle Regioni più virtuose nel sistema di controllo delle infezioni.
La corretta aderenza alle norme igieniche preventive stabilite dall’Organizzazione Mondiali della Salute, un più appropriato utilizzo degli antibiotici sia ad uso umano che veterinario, sono alcuni delle raccomandazioni che emergono dal confronto fra esperti. In aggiunta, nel breve termine, le istituzioni stanno cercando di agevolare le attività di ricerca di nuovi antibiotici, creando anche partnership pubblico/privato. Molto potrebbe essere fatto con le nuove terapie antibiotiche, rendendole disponibili ai pazienti sia a livello Nazionale che regionale-locale, secondo le indicazioni appropriate.
“Le infezioni correlate all'assistenza sono una criticità trattata da Regione con la medesima cura e attenzione di altre problematiche relative alla sanità. Le azioni che abbiamo intrapreso mirano a migliorare la qualità delle prestazioni e ad una adeguata formazione del personale, al fine di accrescere la percezione del problema”, ha detto Sonia Viale, Vicepresidente Regione Liguria, Assessore Sanità Politiche Sociali, Immigrazione, Sicurezza ed Emigrazione.
“Su indicazione della Giunta Regionale, attraverso il Cio Regionale, continua il monitoraggio “a tappeto” delle strutture Liguri, confermando la Liguria, la regione che da sempre ha pienamente recepito le indicazioni ministeriali in materia. La nostra Regione è passata dal 10,7% del 2018 al 9,3% nel 2019; una grande soddisfazione per il lavoro svolto che dimostra la sua efficacia, considerata anche l’età media elevata dei liguri”, ha commentato Walter Locatelli, Commissario Straordinario A.Li.Sa. Regione Liguria.
“Sulle infezioni ospedaliere e sulla gestione di quelle sostenute da germi resistenti serve un nuovo approccio culturale. Bisogna spiegare ai pazienti che durante il ricovero, entro una certa soglia, il rischio di contrarre un’infezione è inevitabile e non è colpa né della struttura sanitaria né del personale medico e non. Il fenomeno delle resistenze agli antibiotici può essere governato e limitato solo attraverso un approccio multidisciplinare e condiviso da politici, operatori sanitari e popolazione. È evidente che se in Italia siamo al primo posto in Europa per numero e quantità di germi resistenti molto deve ancora essere fatto per arrivare alla migliore appropriatezza prescrittiva”, ha spiegato Matteo Bassetti, Direttore Clinica Malattie Infettive, Università di Genova e Ospedale Policlinico S. Martino IRCCS di Genova.
“Da quando il problema dei super batteri resistenti alle terapie disponibili è emerso nella sua estrema gravità, la ricerca farmaceutica ha ripreso vigore e progressivamente sta mettendo a disposizione nuovi e più efficaci antibiotici: è auspicabile che si apra un dialogo fra aziende produttrici ed agenzie regolatorie nazionali e regionali per stabilire nuovi percorsi dedicati che consentano un accesso facilitato e rapido di questi nuovi fondamentali strumenti per la cura dei nostri pazienti, in linea con le azioni intraprese dalla Food and Drug Administration”, ha aggiunto Claudio Zanon, Direttore Scientifico MOTORE SANITA’.