E' una festa che abbiamo ereditato così bene al punto da sostituirla a quel ponte “dei morti” che dava un po' di respiro dopo la pausa estiva. Non c'è mamma che non si sia chiesta se sia normale tutto questo entusiamo per scheletri, mostri e finto sangue, interrogandosi per sapere cosa frulli nella testa del proprio bimbo.
Lo abbiamo chiesto a allo psicologo e psicoterapeuta Adriano Formoso, che da sempre si occupa anche delle dinamiche infantili
Come può la paura avere un'accezione così positiva?
"Halloween celebra i morti e tutti i travestimenti che in questa tradizione hanno a che fare con la morte mitologica ma anche satanica. I nostri bambini adorano questa festa che diventa anche icona della vacanza e non vedono l'ora di mascherarsi come streghe, vampiri, mostri, zombi e altre creature soprannaturali assetate di sangue
Ciò che attira è l’ignoto e la paura verso quello che non si conosce, anche se dobbiamo distinguere la "paura primaria" dalla "paura gioiosa" legata a questa festa. I bambini temono la paura (primaria, appunto) e a loro non piace avere paura nella vita reale di tutti i giorni, dimostrato al timore esteso del buio e dell'ignoto".
Questo sentimento di paura (gioiosa) diventa un sentimento di paura controllata, che ci consente di avere un ascendente rispetto al sentimento di cui abbiamo paura e che di solito non vogliamo avere. Così la vera paura è annullata e tutta l’energia convertita il gioia e divertimento.
Se ai bambini piace avere paura, spaventare e spaventare gli altri in una data specifica, è proprio perché questa vacanza è determinata nel tempo, è come incubo che si crea e che, per questo motivo, non è mai pericoloso perché lo si evita. E' gratificante per il bambino: quando si ha paura è come se si diventasse più forti. Ciò che rassicura il bambino è la giocosità, il piacere del travestimento, l'idea che siamo un altro e che non c'è confusione tra l'immaginario e la realtà
C'è una correlazione che spiega la scelta di alcune maschere piuttosto di altre (zombie, mostro insaguinato, mostro, zucca...)?
"È un modo lecito per infrangere regole, ruoli e convenzioni senza sentirsi in colpa o fuori luogo, nascondere anche alcuni aspetti psicologici di sè stessi.
Dall'osservazione dei numerosi bimbi che seguo presso il mio Centro di Neuropsicofonia di Milano, sono numerosi i maschi che amano di più travestimenti che riconducono a sangue ed efferatezza. Le femmine sono a volte più cervellotiche: se sono delle vampire sono vampire romantiche e se nel caso delle streghe, sono belle e seduttive".