L'abitudine di mandare sms mentre si guida mette a rischio la vita del conducente e di chi è in auto ma anche di pedoni e di altre auto. Una ricerca del Brigham and Women's Hospital di Boston sui genitori di età compresa tra i 22 e i 37 anni e su quelli over 37 mostra che moltissimi hanno questo vizio al volante ma più a rischio sono quelli più giovani, spesso alle prese anche con l'uso di email, social media e mappe durante il viaggio.
L'indagine ha coinvolto 435 genitori di 45 Stati USA, tramite il Distracted Driving Survey (DDS), e i punteggi sono stati associati al tasso di incidente. Ha compreso domande sulla lettura e la scrittura di messaggi di testo; l'uso di e-mail, social media e mappe durante la guida; la velocità durante l'esecuzione di questi compiti. I più giovani hanno ottenuto punteggi DDS più alti rispetto ai genitori più anziani, il che riflette un comportamento più spericolato. Inoltre gli under 37 sono più propensi a leggere messaggi di testo rispetto ai genitori più anziani, ma alla fine non è emersa alcuna differenza nella distrazione a scrivere un sms e per i tassi di incidenti tra i due gruppi. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista JAMA Pediatrics.
«La mia speranza è che possiamo trovare soluzioni che prevengano decessi e lesioni da incidenti automobilistici. Quando i pazienti arrivano nei nostri reparti di emergenza e sale operatorie, è spesso troppo tardi- afferma Regan Bergmark, autore principale dello studio e chirurgo al Brigham- la realtà è che la maggior parte dei genitori, indipendentemente dall'età, ha riferito di aver letto e scritto testi durante la guida nell'ultimo mese».
Secondo i ricercatori c'è la possibilità di cambiare i comportamenti sulla guida spericolata, impegnandosi con i genitori più direttamente attraverso il pediatra, e avendo applicazioni o programmi specifici: «Penso che i genitori probabilmente conoscano i rischi della guida distratta -conclude Bergmark- Tuttavia più della metà dei genitori intervistati ha detto di esser più attenta al volante e di usare meno il telefonino, quando i figli sono in auto con loro». Come spesso accade nelle indagini scientifiche, i ricercatori sottolineano che questo studio ha dei limiti, tra cui il potenziale di ricordi inesatti e un possibile pregiudizio nei genitori più esperti dal punto di vista tecnologico, dato che il sondaggio era online. Pochi genitori, poi, hanno detto che il loro pediatra aveva parlato con loro di guida distratta e pochi hanno usato un'app per limitare i messaggi durante la guida.
Antonio Caperna