“La trasformazione in semplice ordine del giorno dell’emendamento che intendeva superare l’anacronistico tetto di spesa per le assunzioni del personale del SSN, fissato nel 2016 ai valori del 2004 ridotti dell’1,4%, è un fatto gravissimo, che rischia di essere letale per quello che resta della sanità pubblica”.
Questo il commento del Segretario Nazionale Anaao Assomed, Carlo Palermo, dopo le votazioni in Aula al Senato del Dl Semplificazioni. “Il niet della Ragioneria dello Stato, o di chi per essa, carica un organismo tecnico della grave responsabilità politica e sociale di impedire assunzioni in un settore che ha carichi di lavoro da tempo al di sotto della linea di guardia, come al di sotto della linea di guardia rischia di andare la tutela della salute dei cittadini”.
“L’esodo dei medici pubblici verso il privato, o la pensione, - denuncia Palermo - sta svuotando le corsie ospedaliere ed i presidi territoriali, come ben sa la Ministra della Salute, ma evidentemente non il Ragioniere dello Stato, portando al collasso il SSN, perchè senza medici non ci può essere sanità e gli stessi LEA assumono le sembianze di una chimera. Per di più, le decisioni del Governo sulla quota 100 amplificano un esodo pensionistico già consistente per essere la popolazione medica italiana la più vecchia al mondo, con una accelerazione di ben tre classi di età nel solo 2019 e di cinque fino al 2021. Numeri imponenti, che si misurano in decine di migliaia, di medici che non potranno essere rimpiazzati, stante un vincolo ragionieristico figlio di altri tempi e di altri contesti economici. Evidentemente, per la sanità non vale la promessa di sostituire ogni pensionato con un nuovo assunto e di garantire un ricambio generazionale tanto urgente quanto necessario”.
“Alla fine della favola, rimane ancora a far danni uno sciagurato vincolo di spesa che nessun Governo ha veramente voluto abbattere, insensibile alla stanchezza ed alla rabbia che si leva dagli ospedali ed alla insofferenza dei cittadini alle prese con liste di attesa che ormai si misurano in semestri. E che non saranno ridotte dal finanziamento delle piattaforme informatiche deciso dalla legge di bilancio, a meno che qualcuno non pensi che esse possano sostituire i medici nell’effettuare le prestazioni richieste”.
“Occorre recuperare al più presto la misura bocciata – conclude Palermo - per consentire quelle politiche di assunzioni che rappresentano l’ossigeno per un sistema sanitario pubblico in asfissia per carenza di risorse umane, oltre che economiche. Sempre che nel Governo e nel Parlamento ci sia la volontà di tenere in piedi la più grande infrastruttura sociale e civile del Paese, evitando che crolli come un qualsiasi viadotto autostradale. Noi non smetteremo nemmeno per un attimo di esigere l’impegno necessario”.