La ricerca viene presentata ufficialmente al mondo scientifico nel corso del convegno “Ossisteroli, cervello, cuore e disordini del dell’umore” organizzato dalla Società Italiana di Biologia Sperimentale (SIBS). È stata condotta da un equipe di 16 ricercatori provenienti da diverse Università italiane e straniere col supporto incondizionato di Bromatech S.r.l e pubblicata nel mese di gennaio 2016 sulla prestigiosa rivista “Clinical and Translation Gastroenterology” (Gruppo Nature). Gli Autori hanno dimostrato la capacità del batterio intestinale Lactobacillo Fermentum di ridurre l’entità del danno da infiammazione provocato dall’abuso d’alcol e i danni al tessuto epatico.
«La scelta sperimentale di valutare il ruolo del microbiota e in particolare del Lactobacillo Fermentum nei danni da alcol è stata fatta per due motivi» interviene il professor Massimo Cocchi, Direttore dell’Istituto Paolo Sotgiu per la Ricerca Quantitativa e Quantistica in Psichiatria e Cardiologia, LUdeS Foundation Higher Education Institution, Malta e Lugano e presso l’Università degli Studi di Bologna «Innanzitutto perché l’alcol è l’espressione del massimo danno possibile a livello cellulare, in quanto capace di modificare la mobilità delle membrane i cui effetti possono manifestarsi soprattutto con disordini dell’umore. Quindi, secondo aspetto importante, la consapevolezza che è possibile grazie al microbiota intestinale ridurre le sostanze pro infiammatorie e stimolare un aumento della compattezza dell’epitelio intestinale e di conseguenza una riduzione del rischio di steatosi epatica alcolica».
I risultati confermano l’efficacia dell’utilizzo del Lactobacillo Fermentum nel controllo del rischio di steatosi epatica alcolica, conseguente alla cascata infiammatoria che parte dall’intestino. Nelle cavie trattate quotidianamente con etanolo e con il probiotico sono stati evidenziati limitati danni morfo-funzionali a carico del cervello e del fegato derivanti dall’abuso di sostanze alcoliche, rispetto al gruppo di cavie che ha assunto solo etanolo. Non solo. I ricercatori hanno registrato nell’intestino delle cavie che hanno assunto probiotici a base di Lactobacillo Fermentum una minore presenza di citochine, cioè di sostanze infiammatorie e di conseguenza una maggiore capacità di difesa del fegato dai danni da alcol.
Lo studio aggiunge un ulteriore tassello a conferma del ruolo che il microbiota svolge nel regolare il benessere psichico e fisico dell’organismo, eliminando le infiammazioni silenti che percorrono intestino, fegato e cervello. Inoltre sottolinea ulteriormente il ruolo che i probiotici, considerati integratori alimentari, stanno assumendo nella prevenzione e cura di diverse patologie. Secondo i più recenti dati in tema di spesa sanitaria, in Italia è in aumento il numero delle prescrizioni di integratori, tanto che ad oggi queste rappresentano il 6,6% del totale delle prescrizioni specialistiche. All’interno di questo gruppo i probiotici risultano essere i più prescritti (12,6%)[1]“Inoltre si stima che per il 2016 il giro d’affari collegato ai probiotici arriverà a toccare i 42 miliardi di dollari a livello mondiale[2].
[1] Fonte Ims Medical Audit 2014
[2] Fonte marketsandmarkets