Oltre un terzo (36%) dell’energia elettrica prodotta in Emilia-Romagna nel 2014, deriva da fonti rinnovabili i cui impianti costituiscono il 30% del totale.
Una rete elettrica variegata ed efficiente, che ha visto negli anni crescere la diversificazione nella produzione resa possibile anche grazie agli incentivi pubblici rendendo così competitive nuove forme di generazione basate su fonti rinnovabili.
Di reti e distribuzione dell’energia se ne è parlato oggi in Regione nel corso del convegno “Infrastrutture a rete ed evoluzione verso le smart grid”, primo appuntamento del percorso partecipato per la realizzazione del nuovo Piano energetico regionale dell’Emilia-Romagna e che ha visto coinvolti nella giornata di oggi rappresentanti del Ministero dello sviluppo economico, del mondo dell’università e della ricerca, delle aziende di produzione e distribuzione dell’energia.
L’Emilia-Romagna segue il trend nazionale dell’ultimo decennio, che ha visto una crescente differenziazione del parco di generazione dell’energia, necessaria per garantire la sostenibilità economica ed ambientale del sistema energetico.
In particolare, nel settore elettrico, secondo i dati pubblicati da Terna aggiornati al 2014, gli impianti alimentati da fonti rinnovabili rappresentano circa il 40% della potenza complessiva installata in Italia e il 43% della produzione totale.
Il Piano energetico regionale e il Piano triennale di attuazione puntano a raggiungere entro il 2020 gli obiettivi fissati dall’Unione europea di risparmio energetico e di produzione di energie rinnovabili, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi sull’abbattimento delle emissioni di anidride carbonica.
Secondo i dati diffusi nel corso dell’incontro, l’infrastruttura per la distribuzione elettrica in Emilia-Romagna può contare su un alto grado di efficienza, anche in rapporto alla media nazionale. Infatti se si confrontano la durata media annuale delle interruzioni, senza preavviso, nella fornitura di energia elettrica, l’Emilia-Romagna fa registrare il dato di 38 minuti persi per ogni interruzione, contro i 54 della media nazionale. È poi praticamente dimezzato, rispetto alla media nazionale, il numero medio delle interruzioni lunghe senza preavviso: 2 in Italia, poco più della metà in Emilia-Romagna. Stesso rapporto per quanto riguarda il numero medio delle interruzioni brevi senza preavviso: 2,11 a livello nazionale contro l’1,29 in regione.
"I dati ci dicono che l’Emilia-Romagna – ha evidenziato Palma Costi, assessore regionale alle Attività produttive e Piano energetico - è un territorio all’avanguardia anche nell’efficienza del sistema delle infrastrutture per l’energia. Il Piano energetico regionale, che nasce come percorso partecipato che stiamo realizzando, ha un obiettivo duplice. Da un lato ottenere risultati di risparmio energetico e di efficienza, aumentare fonti alternative e ridurre le emissioni, dall’altro, creare opportunità di crescita per le imprese green, uno dei settori maggiormente in espansione in Emilia-Romagna, che ha tenuto il mercato in questi anni di crisi economica».
Sul percorso per il nuovo Piano energetico regionale risulta "fondamentale - ha aggiunto Costi - il ruolo dei consumatori quali protagonisti della transizione energetica, ma anche di ricerca e innovazione per sviluppare tecnologie e reti intelligenti in grado di creare anche nuove opportunità per le imprese".