Dopo la tappa milanese dell'Expo, dove l’Aigo (associazione italiana gastroenterologi e endoscopisti digestivi ospedalieri) ha organizzato incontri e dibattiti su alimentazione e salute, il tema verrà trattato anche a Napoli nelle prossime settimane.
Il 6 ed il 7 novembre il dottor Ernesto Claar epatologo dell’Ospedale Villa Betania e presidente del consiglio regionale Aigo sarà coordinatore del corso di aggiornamento “L’Epatologia nel III millennio”, (Centro Congressi Federico II, via Partenope) alla sua quarta edizione, promosso dal centro autonomo di Epatologia dell’ospedale Evangelico Villa Betania. Presidente del corso, a cui parteciperanno specialisti provenienti da tutta Italia, è il dottor Antonio Sciambra. Corretta alimentazione, epidemiologia, diagnostica e terapie al centro delle cinque sessioni in cui si articola la due giorni che vedrà la presenza, tra gli altri, del professor Antonio Craxì, responsabile della Gastroenterologia ed Epatologia del Policlinico Universitario di Palermo. I nuovi farmaci e l'accesso alle cure per l’epatite C analizzate anche dal punto di vista mediatico, la gestione delle infezioni del paziente con malattia epatica, i bisogni assistenziali in Regione Campania sono solo alcuni degli argomenti che verranno trattati.
Pregiudizi alimentari da sgombrare: il 34% dei pazienti con epatite pensa che la dieta in bianco sia un toccasana.
Dr. Ernesto Claar presidente regionale Aigo:
“E’ stata un’esperienza meravigliosa quella dell’Expo. Noi gastroenterologi abbiamo preso atto di quanto i nostri pazienti siano attenti al discorso cibo. Ma il gastroenterologo deve dare messaggi chiari e sgombrare il campo da alcuni pregiudizi: una recente indagine condotta in Italia tra pazienti affetti da Epatite C ha reso noto che il 34% dei pazienti pensa che una dieta in bianco faccia bene al fegato. Una privazione inutile. Il cibo oggi è un mediatore del benessere mentale, non solo un pasto”.
Epatite C – nuove terapie: 95% di successi ma emergenza su costi e soggetti che rientrano nei protocolli.
“La Campania è una regione virtuosa: da marzo ad oggi attraverso i 25 centri prescrittori sono state distribuite circa 3500 terapie con i nuovi farmaci antivirali”. I nostri pazienti ora pensano non più alla malattia ma a come impegnarsi nel lavoro e nella loro vita quotidiana. certo i costi sono elevati e non tutti i pazienti rientrano nei protocolli, ma siamo sicuri che le cose miglioreranno”.