AstraZeneca e MedImmune, il ramo aziendale dedicato alla ricerca e allo sviluppo globale in campo biologico, hanno annunciato due nuovi accordi strategici di collaborazione nel campo dell’immunologia oncologica.
Il primo in esclusiva con Celgene Corporation, per lo sviluppo e la commercializzazione di MEDI4736, destinato a trattare una serie di tumori ematologici come il linfoma non-Hodgkin, sindromi mielodisplasiche e il mieloma multiplo. Il secondo con Innate Pharma SA per accelerare ed espandere lo sviluppo dell’anticorpo anti-NKG2A denominato IPH2201, anche in combinazione con lo stesso MEDI4736.
MEDI4736 è un inibitore sperimentale del checkpoint immunologico diretto contro il ligando di morte cellulare programmata 1 (PD-L1). I segnali mediati da PD-L1 contribuiscono a impedire che il sistema immunitario rilevi la presenza del tumore. MEDI4736 blocca questi segnali, contrastando in tal modo le tattiche di evasione dal controllo immunitario del tumore.
Nell’ambito della collaborazione, MEDI4736 sarà valutato sia in regime di monoterapia sia in combinazione con altri farmaci antitumorali già esistenti o in fase di studio di AstraZeneca e Celgene.
IPH2001 è un nuovissimo potenziale anticorpo IgG4 umanizzato attualmente in Fase II, mentre NKG2A è un recettore coinvolto nel checkpoint immunologico, che inibisce le funzioni antitumorali delle cellule Natural Killer (NK) e delle cellule T citotossiche. Il piano di sviluppo prevede inizialmente trials clinici di Fase II in combinazione con MEDI4736 nei tumori solidi, trials multipli di Fase II, programmati da Innate per lo studio di IPH2201 sia in regime di monoterapia sia in combinazione con trattamenti attualmente approvati su diversi tipi di tumori e lo sviluppo dei relativi biomarker.
In base ai termini dell’accordo, Celgene si occuperà dello sviluppo di tutti i trials clinici oggetto della collaborazione e sosterrà tutti i costi di ricerca e sviluppo fino alla fine del 2016. Sarà, inoltre, responsabile della commercializzazione a livello globale dei trattamenti approvati. AstraZeneca continuerà a produrre il MEDI4736 e verserà una royalty sul fatturato mondiale relativo alle indicazioni ematologiche a Celgene.
In base ai termini degli accordi con Innate, invece, AstraZeneca acquisirà i diritti esclusivi globali di sviluppo congiunto e commercializzazione di IPH2201 in combinazione con MEDI4736, nonché l’accesso a IPH2201 in regime di monoterapia e in altre combinazioni in alcuni ambiti terapeutici. AstraZeneca verserà a Innate royalty a due cifre sul fatturato netto.
L’accordo prevede il diritto di Innate di co-promuovere il farmaco in Europa, con una partecipazione agli utili conseguiti nel territorio.
La dottoressa Bahija Jallal, Executive Vice President di MedImmune, ha commentato: “Siamo entusiasti di questa collaborazione strategica con Celgene, leader riconosciuto a livello mondiale per il trattamento dei tumori del sangue. L’accordo rappresenta un ottimo esempio dell’innovazione medica sempre più rapida del nostro portafoglio, realizzata in collaborazione con altri esperti per fornire più prontamente nuovi farmaci salvavita ai pazienti. Insieme a Celgene stiamo elaborando un programma per il nostro inibitore PD-L1, trattamento capace di cambiare le regole del gioco attivando il sistema immunitario del paziente per combattere i tumori del sangue e modificarne il decorso, un ambito in cui le esigenze non soddisfatte sono ancora tante”.
Pascal Soriot, Amministratore Delegato di AstraZeneca, ha commentato: “Siamo lieti di collaborare con Innate Pharma per offrire un trattamento estremamente innovativo ai pazienti con tumori, rafforzando ulteriormente la nostra linea di prodotti immunoterapici antitumorali. Riteniamo che l’impiego di agenti immunoterapici in combinazione possa rappresentare uno dei modi più efficaci per trattare i tumori e che, prendendo di mira la funzione immunitaria sia innata sia acquisita, sia possibile realizzare importanti benefici clinici per i pazienti con diversi tipi di tumori”.
I due accordi di collaborazione entreranno in vigore dopo la scadenza o la conclusione dei periodi di attesa previsti da tutte le vigenti leggi sull’antitrust. Presumibilmente nella seconda metà del 2015 per quanto riguarda l’accordo con Celgene e nel secondo trimestre del 2015 per l’accordo con Innate. I due annunci non avranno alcun effetto sulle previsioni finanziarie di AstraZeneca per il 2015.