Estate fa rima con benessere. Soprattutto per i dodici milioni di italiani che soffrono di ipercolesterolemia. Una salutare esposizione ai raggi solari stimola, infatti, la produzione di vitamina D, che fa abbassare i livelli di colesterolo nel sangue. Ma stare distesi al sole non basta.
Il colesterolo si combatte soprattutto a tavola e, in modo particolare a cena, perché il picco di secrezione si verifica intorno alle due di notte. L’esperto: nell’ultimo pasto della giornata, attenzione ai carboidrati. Pane, pasta, pizza, riso, cereali e dolci vanno limitati con decisione al fine di tenere sotto controllo l’insulina e, quindi, di controllare l’enzima HMG CoA-reduttasi, responsabile dell’innescamento della secrezione di colesterolo endogeno nel fegato. Sì, invece, a pesce e verdure: alimenti ricchi di Omega-3 e fibre, dotati di molecole utili nel controllo del colesterolo.
Il colesterolo è una sostanza fondamentale per l’organismo perché svolge molte funzioni: dalla costruzione di alcuni ormoni, tra cui quelli sessuali, alla costituzione delle membrane cellulari e di vari tessuti. La sua presenza nell’organismo è determinata dall’introduzione della molecola attraverso l’alimentazione giornaliera, anche se la maggior parte di quello contenuto nel corpo umano viene prodotto direttamente dalle cellule (colesterolo endogeno). “Fin qui tutto bene – spiega il prof. Pier Luigi Rossi, Medico Specialista in Scienze della Alimentazione e Medicina Preventiva, autore del libro “Dalle Calorie alle Molecole. Il nuovo orizzonte nel controllo del peso” (Aboca) – ma, quando il suo valore eccede, diventa un fattore aggressivo e tossico per tutto il sistema cardio-circolatorio tale da generare aterosclerosi e danni irreversibili al cuore. La stagione estiva è una grande alleata per tenerne i valori sotto controllo: in questo periodo, i livelli di colesterolo nel sangue diminuiscono perché il colesterolo viene trasformato in Vitamina D dai raggi solari attivi sulla cute. Un’esposizione corretta al sole permette, infatti, alla pelle di produrre circa il 90% del fabbisogno totale di Vitamina D. Una sana tintarella, quindi, è una valida alleata per contrastare l’ipercolesterolemia”.
Ma stare al sole, ovviamente, non basta. Occorre cogliere anche le opportunità alimentari offerte dall’estate, ossia una più ampia varietà di frutta e verdura disponibile. Meglio ancora se biologica e a km 0. “Un’alimentazione ricca di pesce e di vegetali, in quanto ricca di acidi grassi insaturi salutari come gli Omega-3, in particolare EPA e DHA, è infatti un ulteriore alleato del nostro benessere contro i rischi che un eccesso di colesterolo può comportare”, rassicura l’esperto. Che aggiunge: “Mangiare verdura, cruda e cotta è un’azione salutare che permette di assorbire il colesterolo alimentare e i sali biliari prodotti dal fegato. Inoltre, le fibre idrosolubili contenute nelle verdure, una volta ingerite, nell’intestino formano un gel, insieme all’acqua, capace di mantenere sotto controllo i valori della glicemia e produrre meno insulina. Ed è proprio tenendo a bada la secrezione di questo ormone che si produce meno colesterolo”. Soprattutto a cena, perché il picco si raggiunge intorno alle due di notte. “Purtroppo – dice Pier Luigi Rossi – l’ultimo pasto della giornata è diventato, per gli italiani, quello in cui si introduce il più alto apporto energetico, spesso non tenendo conto che il corpo umano ha ritmi metabolici e ormonali del tutto contrari a questo modello di vita e di alimentazione: proprio quando l’organismo richiede la minore quantità di cibo e di energia, si tende a mangiare di più e a fare il pieno di carboidrati e lipidi, con massive porzioni di pasta, pizza, dolci e condimenti grassi”. Questo errore alimentare procura un brusco aumento della glicemia, con conseguente aumento della secrezione dell’insulina. Un elevato livello di insulina raggiunto nella tarda serata stimola, a sua volta, l’enzima HMG CoA-reduttasi che innesca la produzione di colesterolo endogeno nel fegato fino a circa 2,5 grammi. “Un valore altissimo – sottolinea l’esperto - se si considera che la quantità di quello introdotto per via alimentare (e mangiando male) è di circa 300 milligrammi. Certo, la sua produzione è geneticamente programmata da individuo a individuo, ma la quantità globale è dipendente dalla presenza di insulina proprio nella notte. Con la riduzione del cibo, in particolare degli alimenti ricchi di carboidrati (pane, pasta, pizza, riso, cereali, dolci...) a cena si ottiene un controllo della glicemia e della conseguente secrezione di insulina con il risultato finale di abbassare la produzione epatica di colesterolo.
L’esperto - Prof. Pier Luigi Rossi
Pier Luigi Rossi, Medico, Specialista in Scienza della Alimentazione e in Igiene e Medicina Preventiva, docente del Master Alimentazione ed Educazione alla Salute dell’Università degli Studi di Bologna e docente all’Università della Repubblica di San Marino. Professore (a.c.) in Scienza della Alimentazione all’Università degli Studi di Siena-Arezzo dal 1995 al 2009. È stato esperto del Consiglio Superiore di Sanità dal 2003 al 2006 e Dirigente Medico (Primario) ASL Arezzo dal 1990 al 2009. Dal 1990 ad oggi è stato ospite in RAI nelle trasmissioni “Più Sani Più Belli”, “Linea Verde”, “Uno mattina”, “Domenica IN”, “Geo&Geo”, “Occhio alla Spesa”, “Uno mattina Verde”, “Medicina 33”, TG1. Ha ideato il metodo molecolare di alimentazione consapevole ed è autore di libri e ricerche scientifiche.
Il libro – Dalle Calorie alle Molecole. Il nuovo orizzonte nel controllo del peso (Aboca, 12,50 euro)
“Dalle calorie alle Molecole”, di Pier Luigi Rossi, si rivolge a tutti coloro che vogliono non solo dimagrire senza rischi, attraverso le più moderne scoperte scientifiche, ma anche migliorare il proprio stato di benessere e salute. Con linguaggio semplice e divulgativo, l’autore guida il lettore in un “viaggio” di conoscenza del proprio organismo, e lo fa dividendo il volume in due parti. Nella prima, “Conosci il tuo corpo”, spiega quali sono i meccanismi che portano a vivere in salute, rispondendo alla domanda “Perché non riesco a dimagrire?”. Per raggiungere il peso-forma, infatti, occorre conoscere il nemico numero uno: il grasso addominale, risultato di una ridotta attenzione verso il proprio corpo, di una limitata conoscenza dell’anatomia e fisiologia dell’organismo. Ecco perché Pier Luigi Rossi si sofferma spesso a spiegare quali sono i principali meccanismi che stanno alla base della qualità e durata della nostra esistenza. Comprendere perché è importante ridurre la massa adiposa corporea vuol dire impegnarsi ad attuare un sano stile di vita e una corretta alimentazione, riducendo il processo infiammatorio e cercando di avere un’età biologica più efficiente. Nella seconda parte, “Scegli il tuo cibo”, l’esperto fornisce i suggerimenti alimentari per raggiungere un sano perso forma. Lo fa pubblicando, per la prima volta, il nuovo metodo molecolare del piatto unico. Inoltre, svela consigli e curiosità da mettere subito in pratica per raggiungere l’obiettivo.