Sono giovani e forti, sono il simbolo stesso della salute: eppure anche gli atleti possono andare incontro alla morte cardiaca improvvisa, un arresto del cuore spesso fatale che nel nostro Paese colpisce 60.000 persone ogni anno.
Nella “Settimana del Cuore” in oltre 700 ospedali italiani i cardiologi ANMCO saranno a disposizione dei cittadini per incontri formativi, visite gratuìte ed iniziative educative. La Campagna sarà sostenuta anche dalle squadre della Serie A del Campionato di Calcio, che il 16 febbraio dedicheranno alla “salute del cuore” la 24a giornata di campionato. A sostegno dell'iniziativa anche la Federazione Italiana Gioco Calcio attraverso il Commissario Tecnico della Nazionale Cesare Prandelli, che parteciperà alla realizzazione di uno spot come testimonial della Campagna. La “settimana del cuore” sarà inoltre l'occasione per una raccolta fondi da dedicare alla ricerca e alla prevenzione cardiovascolare: per tutta la settimana si potrà donare 1 euro inviando un SMS solidale al 45595 oppure 2 o 5 euro chiamando da rete fissa.
“La morte cardiaca improvvisa nei giovani è relativamente rara ma terribile, perché spezza una vita nel fiore degli anni – osserva Attilio Maseri, presidente della Fondazione “per il Tuo Cuore” - L'incidenza è più elevata in chi soffre delle cosiddette cardiopatie genetiche aritmogene, ovvero malattie su base genetica che possono provocare aritmie come la fibrillazione ventricolare, un'accelerazione del battito tanto rapida e tumultuosa da provocare un arresto cardiaco che non lascia scampo alla vittima. Fra queste cardiopatie vi sono problemi che purtroppo spesso non emergono in un controllo medico normale, non approfondito. Il primo, importante messaggio che cerchiamo perciò di diffondere con la nostra Campagna è l'importanza della pratica dell'attività sportiva associata alla prevenzione attraverso visite accurate: in Italia chi vuole svolgere attività sportiva dovrebbe sottoporsi ad un programma di screening con valutazione della funzione cardiovascolare attraverso elettrocardiogramma, se necessario ecocardiogramma, prove da sforzo e, nei casi dubbi o nei soggetti con una familiarità per malattie cardiovascolari, anche con esami più approfonditi. Il nostro Paese è all'avanguardia nei protocolli per le visite sportive, che hanno consentito di ridurre di quasi il 90% i casi di morte cardiaca improvvisa fra gli sportivi nell'arco degli ultimi anni. Tuttavia serve maggior consapevolezza nella popolazione e sicurezza nei centri sportivi, perché nonostante l'impegno e l'ottimo lavoro del CONI e della Federazione di Medicina dello Sport, non sempre lo screening sportivo è sufficiente e gli arresti cardiaci continuano purtroppo a verificarsi”, conclude Maseri.
Quando accade, l'unica possibilità di salvezza è uno shock elettrico che “richiama all'ordine” il battito cardiaco facendolo tornare normale, una scossa salvavita che può essere erogata da un defibrillatore esterno: i defibrillatori dovrebbero essere presenti su tutto il territorio nei luoghi pubblici, dai centri sportivi ai campi da calcio e di tutti gli altri sport, ma tuttora in Italia sono diffusi a macchia di leopardo e l'unica alternativa è chiamare il 118 sperando che i soccorsi arrivino in tempi brevissimi. Nell'attesa, per ridurre il più possibile i danni dovuti al mancato arrivo del sangue al cervello è fondamentale praticare alla vittima la rianimazione cardiopolmonare, che purtroppo pochi conoscono. “Per questo i fondi raccolti attraverso la Campagna di sensibilizzazione nazionale saranno interamente devoluti a progetti di ricerca e formazione – spiega Michele Gulizia, coordinatore nazionale della Campagna e presidente designato ANMCO - Innanzitutto, istituiremo un premio di ricerca biennale per finanziare progetti nell'ambito della prevenzione della morte improvvisa: verrà intitolato a Piermario Morosini e sarà destinato a due giovani ricercatori under 40 che dovranno svolgere il loro lavoro all'interno di un centro clinico cardiologico dell'ANMCO. Quindi, saranno organizzati corsi di formazione alla rianimazione cardiopolmonare rivolti ad allenatori, accompagnatori, massaggiatori, capitani e direttore tecnico delle squadre di calcio dilettantistiche nazionali: nei contesti diversi dall'agonismo di primo livello, infatti, sono meno frequentemente disponibili strumenti, capacità ed esperienze di tipo rianimatorio. L'assistenza è inferiore ed è anche più elevato il rischio che qualche piccolo campanello d'allarme di problemi cardiovascolari passi inosservato”. “I fondi raccolti grazie alla Campagna saranno destinati anche a corsi di formazione e addestramento personale per riconoscere e gestire la morte cardiaca improvvisa dedicati a studenti dal 3° al 5° anno delle scuole secondarie di secondo grado – aggiunge Gulizia - In almeno 60 scuole italiane, 3 per ogni Regione, coinvolgendo circa 40.000 ragazzi, porteremo corsi interattivi in cui si farà ampio uso della bambola/simulatore Mini Anne già utilizzata per progetti analoghi: gli studenti impareranno in poche ore a intervenire e crediamo che questo possa essere un ottimo investimento sul futuro di tutti. Se i ragazzi capiscono che possono addirittura salvare una vita grazie a pochi semplici gesti, infatti, possono diventare “ambasciatori” delle manovre di rianimazione nelle loro famiglie, aumentando il numero di chi sa come affrontare un attacco cardiaco e contribuendo alla riduzione del numero delle vittime. Infine, la raccolta fondi servirà all'acquisto di non meno di 60 defibrillatori semiautomatici che saranno donati a 3 squadre calcistiche giovanili per ogni Regione i cui capitani, allenatori e staff tecnico abbiano partecipato ai corsi di rianimazione cardiopolmonare. In questo modo sarà sempre più probabile che la vittima di morte cardiaca improvvisa possa essere soccorsa tempestivamente, riducendo il numero di decessi fra giovani e giovanissimi atleti all'apparenza perfettamente sani”. Nella “settimana del cuore” in oltre 700 ospedali italiani i cardiologi ANMCO saranno a disposizione dei cittadini per spiegare come si può mantenere il cuore sano e in forma. “Attraverso “Cardiologie Aperte” ANMCO intende sensibilizzare gli italiani al rischio cardiovascolare e diffondere consigli di prevenzione – dice Francesco Bovenzi, presidente ANMCO - Ogni Centro avrà un proprio programma di iniziative, dalla distribuzione di opuscoli informativi al colloquio con i cardiologi, a iniziative educative. L’ANMCO, che in 50 anni ha contribuito in modo determinante alla difesa del cuore degli italiani grazie alla forza della rete dei Centri di cardiologia ospedalieri, apre a una nuova visione dell’assistenza con l’obiettivo di farsi carico del benessere globale del paziente, migliorare l’organizzazione della rete ospedaliera e promuovere l’educazione alla prevenzione dei cittadini”.