I ricercatori del San Raffaele di Milano hanno scoperto il meccanismo attraverso cui i tumori attraggono a sé alcune cellule del sangue, i neutrofili, normalmente deputati alla difesa dell’organismo, rendendoli proattivi nel favorire la crescita e la diffusione incontrollata del tumore stesso. Lo studio ha identificato anche una classe di molecole in grado di contrastare questo meccanismo, bloccando l’ingresso dei neutrofili nel tumore e arrivando a rallentare e arrestare la crescita del tumore.
Lo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista The Journal of Experimental Medicine, è stato realizzato da una équipe di medici e ricercatori guidati dal dottor Vincenzo Russo, responsabile dell’Unità di Terapia genica dei tumori dell’IRCCS Ospedale San Raffaele con il contributo dei ricercatori dell’Università di Milano, di Pisa, di Brescia, del Karolinska Institute di Stoccolma, di Harvard e Molmed.
La ricerca dimostra che i metaboliti del colesterolo, prodotti dalle cellule tumorali, sono in grado di attrarre alcune cellule del sangue, i neutrofili, globuli bianchi che normalmente nel nostro organismo svolgono la funzione di difesa e di attacco nei confronti di batteri. In caso di tumore i neutrofili, stimolati dai metaboliti del colesterolo, svolgono una potente attività pro-tumorale, fungendo da “benzina” per le cellule tumorali e permettendo al tumore di crescere indisturbato.
Nel corso dello studio è stata inoltre identificata una classe di molecole in grado di legarsi ai recettori dei metaboliti del colesterolo e di bloccare l’entrata dei neutrofili nel microambiente tumorale, consentendo così il rallentamento della crescita tumorale e in alcuni casi un prolungamento della sopravvivenza nei modelli murini. I farmaci legandosi ai recettori dei metaboliti funzionano così da “tappo” e impediscono alla “benzina”, ovvero ai neutrofili di entrare nel tumore, che arresta così la propria crescita.
Afferma il dottor Vincenzo Russo, coordinatore della ricerca: “Per il momento abbiamo testato con successo la terapia farmacologica a livello murino per alcuni tipi di tumore come i linfomi, i tumori polmonari e i mesoteliomi. Questo lavoro, frutto di uno studio precedente svolto dagli stessi ricercatori (Nature Medicine - Tumor-mediated LXRa activation inhibits CCR7 expression on DC and dampens antitumor responses), rappresenta un passo in avanti sia nella conoscenza dei meccanismi biologici che favoriscono la crescita tumorale, sia nell’identificazione di nuovi target terapeutici che consentiranno di mettere a punto, nei prossimi anni, nuove terapie antitumorali”.
Unità di Terapia genica dei tumori
Il gruppo di Terapia Genica dei Tumori studia la risposta immune antitumore, con particolare attenzione allo sviluppo di nuove strategie cliniche di immunoterapia attiva. In particolare, questo gruppo sta sviluppando una nuova strategia di vaccinazione antitumore basata sul trasferimento di antigeni tumorali nelle sedi anatomiche dove normalmente prende origine la risposta immunitaria, cioè nei linfonodi. Inoltre, vengono studiati i meccanismi attraverso i quali i tumori evadono la sorveglianza del sistema immune. In questo contesto, è stato recentemente individuato un nuovo meccanismo di immunoevasione messo in atto da differenti istotipi tumorali (melanomi, tumori del polmone, del colon, etc.). Tale meccanismo consiste nell’inibizione del recettore chemochinico CCR7, normalmente espresso da cellule dendritiche attivate. L’inibizione di tale recettore “paralizza” le cellule dendritiche nel tumore, impedendone la corretta migrazione ai linfonodi e, quindi, la generazione di un’efficace risposta immune antitumore.
Lo studio è stato possibile grazie a finanziamenti di: the Association for International Cancer Research (AICR, UK), Italian Association for Cancer Research (AIRC), and Italian Ministry of Health (RF-2009).
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THE JOURNAL OF EXPERIMENTAL MEDICINE – 29 luglio 2013
The oxysterol–CXCR2 axis plays a key role in the recruitment of tumor-promoting neutrophils
Laura Raccosta, 1 Raffaella Fontana, 1 Daniela Maggioni, 1 Claudia Lanterna, 1 Eduardo J. Villablanca, 2 Aida Paniccia, 1 Andrea Musumeci, 1Elena Chiricozzi, 3Maria Letizia Trincavelli, 4 Simona Daniele, 4 Claudia Martini, 4Jan-Ake Gustafsson, 5,6 Claudio Doglioni, 7,8 Safi yè Gonzalvo Feo,9Andrea Leiva, 1 Maria Grazia Ciampa, 3 Laura Mauri, 3 Cristina Sensi, 10Alessandro Prinetti, 3 Ivano Eberini, 10 J. Rodrigo Mora, 2 Claudio Bordignon, 8,11Knut R. Steffensen, 5 Sandro Sonnino, 3 Silvano Sozzani, 9,12 Catia Traversari, 11 and Vincenzo Russo 1
- Cancer Gene Therapy Unit, Program of Immunology and Bio Immuno Gene Therapy of Cancer, Division of Molecular Oncology, and 7 Department of Pathology, Scientific Institute San Raffaele, 20132 Milan, Italy
- Gastrointestinal Unit, Massachusetts General Hospital, Boston, MA 02114
- Department of Medical Chemistry, Biochemistry and Biotechnology, Center of Excellence on Neurodegenerative Diseases, University ofMilan, 20090 Segrate, Italy
- Department of Pharmacy, University of Pisa, 56126 Pisa, Italy
- Department of Biosciences and Nutrition, Karolinska Institute, S-14183 Huddinge, Sweden
- Center for Nuclear Receptors and Cell Signaling, University of Houston, Houston, TX 77204
- Universita Vita-Salute San Raffaele, 20132 Milan, Italy
- Humanitas Clinical and Research Center, 20089 Rozzano, Italy
- Proteomics and Protein Structure Study Group, Department of Pharmacological Sciences, University of Milan,20133 Milan, Italy
- MolMed S.p.A., 20132 Milan, Italy
- Department of Molecular and Translational Medicine, University of Brescia, 25123 Brescia, Italy