Dopo la scoperta di un primo caso di tubercolosi bovina nel Cantone di Fribur-go all’inizio del corrente mese, nell’ambito di ulteriori accertamenti è stato scoperto un secondo caso nel Cantone di Vaud e sono state rilevate altre a-ziende a rischio nei Cantoni di Vaud, Vallese e San Gallo.
Attualmente sono in corso analisi sistematiche negli effettivi colpiti e sono state prese le misure necessarie a rilevare l’entità dell’epizoozia e ad arginarla.
In tutte le aziende a rischio sono in corso accertamenti, si esaminano gli animali e si prelevano sistematicamente nuovi campioni. Gli animali che sono risultati sospetti al test della tubercolosi sono stati abbattuti e sono state ordinate ulteriori analisi. Nei Cantoni di Friburgo e di Vaud le analisi hanno in parte rivelato alterazioni tipiche della tubercolosi. Per confermare questi accertamenti, sono state allestite colture batteriche.
Il controllo del traffico di animali porta alla luce altre aziende a rischio
Lo scopo delle indagini epidemiologiche in corso è di controllare lo spostamento degli animali provenienti dalle aziende. Lo strumento utilizzato a tal fine è la banca dati sul traffico di animali (BDTA). Ogni anno la BDTA registra oltre 5,6 milioni di spostamenti di bovini. In caso di epizoozia, la BDTA rappresenta un prezioso ausilio per le autorità veterinarie, cui permette di ricostruire tutti i contatti dei bovini malati con altri soggetti della stessa specie. Nel presente caso, ad esempio, si è potuto immediatamente individuare le aziende entrate in contatto con gli animali infetti e porle sotto sequestro.
Il sistema diagnostico richiede tempi lunghi
È difficile riconoscere la tubercolosi bovina, poiché la malattia si sviluppa lentamente e con sintomi spesso aspecifici. Un elemento fondamentale della sorveglianza di questa malattia è il controllo delle carni effettuato al macello. In casi sospetti, la malattia può essere rilevata con un test cutaneo. Il risultato del test deve però essere confermato da analisi di laboratorio e, dopo alcuni mesi, da controlli di verifica degli animali. Soltanto dopo questi accertamenti si può revocare il sequestro delle aziende interessate e riconoscerle «indenni da tubercolosi».
L'essere umano può contrarre l'infezione consumando latte crudo o tramite il contatto diretto con un animale infetto, tuttavia il rischio è minimo.