Centinaia di ricercatori se ne vanno ogni anno dal nostro Paese, costretti a emigrare altrove per trovare laboratori che sostengano i loro studi e ne premino il merito, la loro fuga significa per il sistema paese perdita di ricchezza non solo scientifica ma anche economica e uno studio effettuato dall'ICom (Istituto per la Competitività), presentato oggi in occasione dell'evento organizzato dalla Fondazione Lilly in Senato, ha quantificato quanti soldi sono fuggiti via con i cervelli italiani: dal 1989 ad oggi l'Italia si è lasciata sfuggire circa 4 miliardi di euro, cedendoli ai paesi che hanno accolto i nostri talenti, primi tra tutti Gli Stati Uniti, seguiti poi da Francia e Svizzera nella classifica dei primi 20 cervelli italiani all'estero.
"E' un vero peccato, soprattutto se consideriamo che i ricercatori italiani sono tra i migliori al mondo", afferma Patrik Jonsson, Fondazione Lilly. I flussi di cassa generati rappresentano le ricadute economiche per quei paesi che hanno sfruttato la potenzialità dei talenti italiani fuggiti. Il 35 per cento dei 500 migliori ricercatori italiani nei principali settori di ricerca abbandona il Paese, fra i primi 100 è addirittura uno su due a scegliere di andarsene perché in Italia non riesce a lavorare. La regione italiana che ha ceduto più talenti è la Lombardia: si è lasciata sfuggire 704 milioni di euro, come valore attuale dei suoi brevetti, e circa 1,7 miliardi di euro dal 1989 ad oggi[iii]. Nella top 20 dei migliori ricercatori italiani che oggi lavorano all'estero, su cui si basa lo studio presentato, compaiono la migliore scienziata donna, il ricercatore più giovane e il più eclettico, ma anche lo stesso Napoleone Ferrara, l'ultimo dei Lasker Awards per la ricerca clinica, che torna in Italia dopo il prestigioso riconoscimento proprio per partecipare all'evento della Fondazione Lilly.
Napoleone Ferrara ha da poco ricevuto l'ambito premio internazionale, che spesso prelude a un Nobel, per i suoi studi su un farmaco che blocca la perdita della vista nei pazienti con degenerazione maculare senile umida, patologia che in passato conduceva alla cecità totale; nel 1988 ha lasciato Catania, dove è nato e ha studiato, per approdare negli Stati Uniti e oggi è il secondo migliore ricercatore italiano in termini di pubblicazioni e di impatto scientifico. Ferrara, che rappresenta un caso illustre di cervello in fuga, ha portato la sua esperienza e ha poi ricevuto da parte del Senatore Ignazio Marino e Senatore Antonio Tomassini una riconoscimento ufficiale per il contributo dato al sensibile miglioramento del trattamento dei pazienti.
[i] Numero di patent cooperation treaty (CPT) presentati presso il WIPO (World Intellectual Property Organization)
[ii] Studio ICom, "Il costo opportunità della fuga all'estero dei top scientist italiani: una valutazione della perdita di valore per il sistema italia"
[iii] Studio ICom, "Il costo opportunità della fuga all'estero dei top scientist italiani: una valutazione della perdita di valore per il sistema italia"