Un nuovo sottostudio genetico dello studio PLATO (PLATelet Inhibition and Patient Outcomes) ha dimostrato gli effetti positivi del trattamento antipiastrinico orale con ticagrelor sull’endpoint primario combinato (morte per eventi cardiovascolari, infarto miocardico o ictus osservati in pazienti con sindromi coronariche acute) indipendentemente dalla presenza di una specifica variabilità genetica, nota per influenzare la risposta del paziente a clopidogrel. Il sottostudio genetico del PLATO è il primo a valutare sia gli endpoint di efficacia sia gli eventi emorragici nei pazienti con Sindrome Coronarica Acuta (SCA) trattati con ticagrelor e portatori di variazioni dei geni CYP2C19 e ABCB1.
GENOTIPO CYP2C19 Indipendentemente dal genotipo CYP2C19, l’outcome primario (decessi per eventi cardiovascolari, infarto miocardico o ictus osservati in pazienti con sindromi coronariche acute) si è verificato meno frequentemente con ticagrelor rispetto a clopidogrel (interazione p = 0,46). L’incidenza di eventi cardiovascolari con ticagrelor era dell’8,6% nei portatori di polimorfismo del gene CYP2C19 e dell’8,8% nei non portatori. Nei pazienti in terapia con clopidogrel portatori di polimorfismo del gene CYP2C19 si era verificata un’incidenza degli eventi dell'11,2% rispetto al 10,0% nei pazienti non portatori.
Analogamente a quanto osservato nell’analisi globale dello studio PLATO, l’incidenza dei sanguinamenti maggiori non mostrava differenze significative tra ticagrelor e clopidogrel, indipendentemente dal genotipo CYP2C19. GENOTIPO ABCB1 Il sottostudio genetico ha inoltre valutato gli esiti del trattamento con ticagrelor o clopidogrel in tre raggruppamenti genetici identificati nell’ambito gruppo genico ABCB1: tali gruppi venivano definiti rispettivamente come gruppi con espressione alta, intermedia o bassa del gene ABCB1. L’incidenza degli eventi cardiovascolari nel gruppo ticagrelor è stata del 9,5%, l’8,5% e l’8,8% l’anno, rispettivamente nei gruppi ad espressione bassa, intermedia ed alta. L’incidenza degli eventi cardiovascolari nel gruppo clopidogrel è stata il 10,5%, il 9,8% e l’11,9% l’anno, rispettivamente nei gruppi ad espressione bassa, intermedia ed alta. Non vi erano correlazioni tra il genotipo ABCB1 e gli eventi di sanguinamento. “Questo sottostudio rappresenta, ad oggi, il più grande database di pazienti con SCA impiegato per valutare l’impatto dell’assetto genetico sulla risposta al trattamento antipiastrinico orale” - afferma il Professor Lars Wallentin, Primary Investigator of the PLATO genetic substudy and Professor of Cardiology and Research Director at the Uppsala University, Sweden. “Come ha dimostrato questo sottostudio, gli effetti osservati con ticagrelor sono indipendenti dalla variabilità genetica del CYP2C19 o ABCB1”. Il sottostudio è stato disegnato per esplorare l’interazione dei geni CYP2C19 e ABCB1 sull’efficacia e la sicurezza di ticagrelor e clopidogrel. L’assetto genetico di CYP2C19 e ABCB1 è stato valutato su 10.285 pazienti con SCA. Sulla base di una terapia di mantenimento con aspirina, i pazienti del gruppo ticagrelor hanno ricevuto una dose da carico di 180 mg e una dose di mantenimento di 90 mg due volte al giorno, mentre i pazienti nel gruppo clopidogrel hanno ricevuto una dose da carico di 300-600 mg e una dose di mantenimento di 75 mg una volta al giorno per 6-12 mesi.