Per i più giovani ricomincia la scuola, per i genitori il ritmo del lavoro presto raggiungerà il pieno regime e per i nonni è un momento delicato che si chiama cambio di stagione. Tutti sono invitati all’ i.lab Alimentazione, il laboratorio interattivo dedicato all’alimentazione del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, che per la prima volta dedica le sue esperienze interattive al Gruppo più importante di vitamine per il nostro organismo, il complesso B.
Il percorso sulle vitamine del gruppo B dell’i.lab Alimentazione
Dal 23 ottobre, infatti, i bambini e i ragazzi avranno la possibilità di partecipare a un nuovo percorso per scoprire e conoscere (divertendosi) il mondo delle vitamine B: qual è la quantità ottimale di vitamine da assumere ogni giorno, o a che cosa serve un integratore o se la cottura degli alimenti altera la quantità di vitamine contenute.
La visita è particolarmente coinvolgente, perché sono proprio i visitatori (piccoli e grandi) a realizzare gli esperimenti di laboratorio proposti dall’animatore scientifico e dare il proprio contributo alla discussione, per diventare così dei veri esperti-investigatori delle vitamine del gruppo B, al punto, per esempio, di riconoscerne la presenza negli alimenti giusti, a tavola, in mensa, al supermercato.
Perché così importanti?
Ma perché la B1 (tiamina), la B2 (riboflavina), la B3 o PP (nicotinamide), la B5 (acido pantotenico), la B6 (piridossina), la B7 (inositolo), la B9 (acido folico) e la B12 (cianocobalamina) sono così importanti per l’uomo? Il range delle funzioni dell’organismo che garantiscono è a 360 gradi: dall’efficienza intellettuale alla stimolazione dell’appetito, dalla formazione degli anticorpi alla capacità di combattere la fatica fisica e mentale, dal riparare i danni chimici e ambientali che colpiscono pelle e capelli al prevenire le malattie del feto e certi disturbi in gravidanza, fino ad abbassare i livelli di colesterolo e ad aumentare i riflessi e la reattività dell’individuo.
“Ma hanno un’altra caratteristica importante - spiega il professor Paolo Magni, docente e ricercatore presso la Facoltà di Farmacia, Università degli Studi di Milano nel settore dell’Endocrinologia, Metabolismo e Nutrizione ed esperto di Nutrizione - Sono legate in maniera indissolubile fra loro e hanno la massima efficacia quando agiscono in gruppo. Ecco perché si parla sempre di gruppo B”.
Gli studi dicono che …
Gli studi scientifici importanti sul ruolo di queste vitamine sono tanti, ma recentemente si sono fatte diverse scoperte di rilievo.
“Dato che le vitamine del gruppo B non sono sintetizzabili nell’uomo (se non in piccola e parziale quantità dalla flora batterica intestinale), devono essere assunte con la dieta e, se questa non è sufficiente, tramite un’integrazione - spiega Magni - In particolare, lo studio[1] di Blencowe nel 2010 ha dimostrato che un adeguato apporto di acido folico riduce la prevalenza dei disordini del tubo neurale nel neonato e la mortalità conseguente a questo problema. Gli italiani Ciaccio e Bellai[2], sempre quest’anno, hanno invece dimostrato come la supplementazione di vitamine B6, B12 e acido folico siano fondamentali nel controllo dell’omocisteinemia e del rischio cardiovascolare.
Infine, un altro studio[3] del 2010 ha confermato il potente effetto antiossidante della vitamina B6. Queste le ultime e più rilevanti conquiste della scienza nell’approfondimento dell’importanza delle vitamine del gruppo B”.
E se mancano?
Ma se grandi e piccini impareranno durante l’attività nel laboratorio i.lab Alimentazione dove reperire le vitamine del gruppo B nell’alimentazione quotidiana, ci sono casi in cui un’integrazione diventa necessaria. Per esempio, in corso di terapie con antibiotici, ma anche quando si segue una dieta dimagrante, o comunque il regime alimentare non è ben bilanciato (non pochi over 60 hanno la tendenza a mangiare poco e sempre gli stessi cibi). Nei periodi di stanchezza e affaticamento, dovuti allo studio o al lavoro, o per superare lo stress del cambio di stagione, particolarmente sentito dalle donne e dagli anziani.
“La B12 è risultata carente o ai limiti della carenza nel 26 % degli ultrasessantenni in Usa e Gran Bretagna[4] (American Journal of Clinical Nutrition, 2009)” - aggiunge Paolo Magni.
In casi di inappetenza, nella fase di crescita e pubertà, ma anche in quella della menopausa o per far fronte a un periodo di stress fisico (molti ricominciano proprio dopo le vacanze ad andare in palestra assiduamente).
Infine, se c’è anemia o si è in dolce attesa (e addirittura nella fase di concepimento, perché l’assunzione di acido folico previene la spina bifida, una malformazione fetale) non di rado è il nostro stesso organismo a lanciarci i segnali che accendono il semaforo rosso della “carenza di vitamine del gruppo B”. La stanchezza psicofisica, i disturbi dell’umore (nervosismo, ansia, irritabilità) o la mancanza di concentrazione sono sintomi generali che diventano importanti indicatori di carenza vitaminica se non passano, perdurando nel tempo. Ma anche la pelle richiede un maggiore apporto di queste importanti vitamine quando diventa meno elastica, cambia il suo normale aspetto.
E poi i capelli diventano più fragili, può insorgere una dermatite cutanea o possono comparire, sulla mucosa orale, le dolorose afte. Infine, un altro tipico segnale di carenza di vitamine del gruppo B è quello dei crampi muscolari. In tutti questi casi l’integrazione con un prodotto completo e sicuro come Be-Total di Johnson & Johnson diventa strategica e necessaria. “Uno studio[5] condotto in Spagna nell’arco di nove anni, ha identificato carenze di vitamine B1, B2 e B6 in oltre il 50% della popolazione - conferma Magni.
1 Blencowe H, Cousens S, Modell B, Lawn J. Folic acid to reduce neonatal mortality from neural tube disorders. Int J Epidemiol. 2010
Apr;39 Suppl 1:i110-21.
2 Ciaccio M, Bellia C. Hyperhomocysteinemia and cardiovascular risk: effect of vitamin supplementation in risk reduction.Curr Clin
Pharmacol. 2010 Feb;5(1):30-6.
3 Hellmann H, Mooney S. Vitamin B6: a molecule for human health? Molecules. 2010 Jan 20;15(1):442-59.
4 Allen LH. How common is vitamin B-12 deficiency?
Am J Clin Nutr. 2009 Feb;89(2):693S-6S.
5 Ortega RM, Mena MC, Faci M, Santana JF, Serra-Majem L. Vitamin status in different groups of the Spanish population: a meta-
analysis of national studies performed between 1990 and 1999. Public Health Nutr. 2001 Dec;4(6A):1325-9.