Tre tumori su dieci si possono evitare con una sana alimentazione e movimento fisico fin da bambini. Le alterazioni del metabolismo e degli ormoni in questi primi anni di vita rischiano infatti di alterare il funzionamento delle cellule, facendole degenerare. Ma, oltre al “cibo spazzatura” e alla sedentarietà, le altre “insidie” per gli adolescenti sono le sigarette, l’abuso di alcool e l’eccessiva esposizione al sole. Fattori di rischio sottovalutati, responsabili di circa il 40% del totale delle morti per malattia oncologica. La Fondazione Giacinto Facchetti per lo studio e la cura dei tumori O.N.L.U.S. presenta “Metti il cancro in fuorigioco!”, il primo progetto mai realizzato in Italia per spiegare la prevenzione nelle scuole e sui campi di calcio, grazie all’Inter e al Comune di Milano. Una guida a vignette per smentire i luoghi comuni sugli stili di vita verrà diffusa da oggi nelle scuole secondarie di secondo grado e negli Inter club, dove saranno anche previsti incontri di sensibilizzazione. Inoltre è già visibile il video contro le credenze più diffuse fra gli adolescenti in tema di tumori. Il 24 ottobre, in occasione di Inter-Catania, l’appuntamento è a San Siro per una serata di sensibilizzazione sugli spalti. Il 17 novembre a Milano si terrà un convegno nazionale con il CONI e i campioni olimpici. “Vogliamo diventare il punto di riferimento dei più giovani e il modo migliore è incontrarli nei luoghi che frequentano - spiega il prof. Emilio Bajetta, direttore della Struttura Complessa Oncologia Medica 2 della Fondazione IRCCS “Istituto Nazionale dei Tumori” di Milano e presidente eletto della Fondazione -. I tumori causano ogni anno 125.000 decessi in Italia, spaventano molto ma la consapevolezza sui fattori di rischio è davvero scarsa. Stress e inquinamento atmosferico, ad esempio, sono percepiti come ben più pericolosi rispetto all`alcol (rispettivamente 57% e 78% contro il 51% secondo un’indagine dell’International Union Against Cancer). Il nostro obiettivo è quindi rivolgerci agli adolescenti perché non è mai troppo presto per parlare di prevenzione”. L’iniziativa viene presentata oggi all’INT alla presenza di Mariolina Moioli, Assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche Sociali del Comune di Milano. “Abbiamo concesso il nostro Patrocinio – spiega - perché la riteniamo un’operazione assolutamente innovativa, che va nella giusta direzione. Educare alla prevenzione significa investire nel futuro della nostra società, per avere adulti sani. Significa giocare e vincere come lo stesso Giacinto Facchetti amava dire”. Oltre agli Istituti scolastici, anche i punti di ritrovo nero-azzurri, più di 900 in tutto il mondo, faranno da cassa di risonanza all’iniziativa. “Diffonderemo i materiali ma non solo – spiega Fausto Sala, Direttore Responsabile del Centro Coordinamento Inter Club -: la nostra intera rete si trasformerà in uno strumento a servizio di questo progetto per l’educazione e la prevenzione”.
La Fondazione Giacinto Facchetti è dedicata al grande campione e ha identificato nella prevenzione e nell’informazione le prime e principali direttrici della propria azione. “Sono convinto che mio padre avrebbe condiviso i nostri obiettivi – spiega Gianfelice Facchetti, co-fondatore della Fondazione -. Noi stessi ci siamo resi conto, durante la sua malattia, come nel settore medico-scientifico siano necessarie informazioni ma anche progetti concreti, a favore dei pazienti e della prevenzione. Iniziare dai giovani è certamente una sfida, ma vogliamo coglierla e siamo onorati che l’Inter e il Comune di Milano siano al nostro fianco. Puntiamo a raggiungere i ragazzi di tutta Italia in tempi brevi”. Alimentazione, abitudine al fumo, movimento fisico, esposizione al sole e consumo di alcol sono le cinque “chiavi” di un corretto stile di vita ed è proprio su questi aspetti che si concentra la guida pensata proprio per affrontare, uno ad uno, dieci fra i più radicati pregiudizi che portano ad una grave sottovalutazione dei rischi. “Chiudere un occhio su qualche chilo di troppo, sul bicchierino in più, sulla sigaretta fumata in compagnia, potrebbe non rivelarsi pericoloso in sé ma, se queste piccole “trasgressioni” si accumulano, le conseguenze potrebbero essere ben più gravi – spiega il prof. Bajetta -. Nel tumore del cavo orale, ad esempio, l’associazione fumo-alcol aumenta il rischio in maniera esponenziale: se nel non fumatore-non bevitore è pari ad 1, se si consumano entrambe queste sostanze è di oltre 15 volte! La prevenzione è un’abitudine quotidiana che non ha bisogno di gesti eclatanti (diete drastiche, allenamenti estenuanti, rinunce) ma di consapevolezza e costanza nel volersi bene e nello scegliere ogni giorno uno stile di vita sano”. Ma la Fondazione ha in programma altre iniziative dedicate ad unire in una sinergia virtuosa sport e salute. “Stiamo valutando – conclude il prof. Bajetta – di attivare il primo studio osservazionale per valutare le abitudini di vita dei tifosi un’iniziativa mai realizzata prima che permetterà di fotografare uno spaccato assolutamente eterogeneo come quello degli appassionati di calcio. E il 17 novembre, primo “compleanno” della Fondazione, si terrà un convegno nazionale con il patrocinio del CONI dal titolo “Tre a zero contro il cancro” per creare un percorso condiviso che possa applicare i “metodi” del raggiungimento di un traguardo sportivo alla salute, per vincere il tumore”.