Il Comitato Ospedale Donna dell'Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (O.N.Da), ha assegnato ai due Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico: l’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena e l’Istituto Dermatologico San Gallicano il massimo riconoscimento per un “ospedale a misura di donna”:tre bollini rosa. Viene premiata la nostra particolare attenzione alle donne provenienti da ogni parte del mondo, il numero di donne in posizione apicale, il notevole numero di personale di assistenza prevalentemente femminile, la capacità di ricevere figli in età infantile durante il ricovero, l’elasticità negli orari di ingresso ai familiari. Inoltre è stata favorevolmente accolta l’attività di uno psico-oncologo dedicata ai gruppi multidisciplinari; il Centro per la Sclerosi Multipla orientato alle problematiche della malattia in gravidanza; un ambulatorio dedicato alla melanosi in gravidanza. “Le donne - sottolinea il Direttore Generale, Francesco Bevere - vera forza delle idee, rappresentano sempre di più una risorsa insostituibile per il nostro futuro, anche per il difficile equilibrio che riescono sempre a garantire tra impegni di lavoro e famiglia, spesso trascurando la salute propria. Tutti conosciamo la grande generosità di cui le donne sanno essere protagoniste, sempre a disposizione degli altri, sempre meno di se stesse. Queste sono alcune delle motivazioni che ci spingono a migliorare ogni condizione organizzativa e di supporto che possa facilitare il contatto tra il mondo femminile e i nostri Istituti. L’assegnazione del terzo bollino rosa da parte dell’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna rappresenta per noi un grande riconoscimento ed è la conferma che gli Istituti Regina Elena e San Gallicano sono sempre di più “amici delle donne”. Il nostro lavoro continua naturalmente con un occhio particolare al progetto di “umanizzazione in rosa”. “E’ una grande soddisfazione – dice il Direttore Sanitario, Amalia Allocca - ricevere questo riconoscimento che premia l’attenzione che rivolgiamo all’ottimizzazione dei percorsi diagnostico – terapeutici, basandoci sull’ascolto delle esigenze delle donne. Il nostro futuro è lavorare sempre di più all’approfondimento degli aspetti genetici delle patologie tumorali quali quelle del colon, del seno, dell’utero e il melanoma, per effettuare una reale prevenzione sugli individui ad alto rischio genetico.”