II sono stati presentati all’ASCO per la prima volta: dimostrano un
miglioramento della mediana di sopravvivenza rispetto alle stime finora
disponibili. “E’ questa un’ulteriore conferma dell’importanza della
ricerca in un’area critica come quella del melanoma metastatico - spiega
il Prof. Paolo Ascierto, Direttore dell’Unità di Oncologia Medica e
Terapie Innovative dell’Istituto Tumori Pascale di Napoli -: grazie agli
studi su ipilimumab cambieranno i criteri di valutazione dell’efficacia e
della risposta al trattamento, a beneficio dei pazienti colpiti da una
patologia così grave. Ipilimumab è una molecola con un meccanismo
d’azione ‘rivoluzionario’. Agisce infatti a livello delle cellule del
sistema immunitario, attraverso un meccanismo target che rimuove i
‘blocchi’ della risposta antitumorale dell'organismo. Eliminando questi
ostacoli, il sistema immunitario diventa meglio attrezzato nella lotta
contro la neoplasia. Questo modo di agire si rivela efficace soprattutto
nel melanoma, un tumore che in fase metastatica risulta estremamente
aggressivo con una prognosi infausta e per il quale sono tuttora limitate
le opzioni di trattamento”.
dell’epidermide che producono e contengono un pigmento noto come melanina).
diffusione del tumore ad altri organi come ad esempio i linfonodi, il
polmone e l’encefalo, rappresenta la fase a prognosi peggiore della
malattia.
Il melanoma progredisce in stadio metastatico nel 20% dei pazienti, con
una prognosi piuttosto infausta caratterizzata da una sopravvivenza
mediana di 6-9 mesi e una sopravvivenza a 5 anni del 14%.
Incidenza e prevalenza
L’incidenza del melanoma è cresciuta ad un ritmo superiore a qualsiasi
altro tipo di tumore, ad eccezione delle neoplasie maligne del polmone
nelle donne, con un aumento di 10 volte negli ultimi cinquant’anni , e un
incremento annuo del 6% dagli anni Settanta. Come indicato
dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno nel mondo sono
diagnosticati circa 132.000 nuovi casi di melanoma. L’incidenza di
melanoma nelle varie aree geografiche è molto variabile: la più alta si
registra in Australia, Nord America ed Europa.
Nel 2009, secondo l’American Cancer Society, saranno 68.720 i nuovi casi
di melanoma negli Stati Uniti.
In Europa l’incidenza varia nelle diverse zone con tassi più alti nei
Paesi del Nord Europa (12–20 ogni 100.000 per anno) rispetto a quelli
mediterranei (3-5 ogni 100.000 per anno). Complessivamente, la mortalità
risulta più alta negli uomini che nelle donne (3 ogni 100.000 per anno vs.
2 ogni 100.000 per anno) e la mortalità associata al melanoma maligno è
raddoppiata nel sesso maschile negli ultimi 25 anni.
Le stime per l’Italia indicano un totale di 3.143 nuovi casi diagnosticati
fra i maschi e di 2.851 fra le femmine, mentre per quanto riguarda la
mortalità nel 2002 si sono verificati 849 decessi per melanoma cutaneo fra
i maschi e 633 decessi fra le femmine.
Il melanoma cutaneo è un tumore importante anche nelle classi d’età più
giovani, infatti oltre il 50% dei casi viene diagnosticato entro i 59
anni.
Gli Stadi del melanoma
Come per altri tumori, la classificazione del melanoma prevede 5 stadi,
che dipendono dalla dimensione e dallo spessore del tumore, dal fatto che
si sia diffuso ai linfonodi e da quanto lontano si sia propagato rispetto
alla sede di partenza vale a dire la cute. Lo Stadio 0 indica che il
melanoma si è fermato allo strato superficiale della pelle. Gli Stadi I e
II includono le fasi iniziali e la malattia localizzata; gli Stadi III e
IV rappresentano la fase metastatica.
• Stadio III o melanoma con metastasi regionali: coinvolgimento dei
linfonodi più vicini al tumore (linfonodi regionali) oppure dei vasi
linfatici (metastasi intra-linfatiche). Questo stadio può essere
ulteriormente suddiviso in sottogruppi in base all’eventuale presenza di
ulcerazioni del tumore, al numero dei linfonodi coinvolti e alla distanza
dalla lesione primitiva di nuovi noduli tumorali.
• Stadio IV o melanoma con metastasi a distanza: diffusione ad altri
organi quali il polmone, il fegato, il cervello e le ossa.
La sopravvivenza
Per i pazienti con melanoma allo Stadio III, le percentuali di
sopravvivenza a cinque anni variano sensibilmente in base al sottogruppo
di appartenenza, da un minimo del 13% a un massimo del 69%. Nel melanoma
allo Stadio IV è stata riportata una sopravvivenza globale tra 6 e 9 mesi,
con una percentuale di pazienti in vita dopo un anno del 25-35%
La terapia
Non esiste consenso sul trattamento standard per i pazienti affetti da
melanoma metastatico e negli ultimi 10 anni non sono state approvate nuove
opzioni di trattamento. La ricerca clinica dimostra che le terapie
attualmente approvate sono efficaci solo in una piccola percentuale di
pazienti. E’ per questo che nuovi approcci terapeutici continuano ad
essere oggetto di studio.
Per quanto la chirurgia rappresenti la prima opzione di trattamento del
melanoma, è però la meno utilizzata nella fase avanzata dal momento che le
cellule tumorali non sono più localizzate alla pelle. Il trattamento del
melanoma in Stadio IV è condizionato dalla possibilità di asportare
chirurgicamente la lesione. Una buona opzione per questi pazienti potrebbe
essere l’arruolamento in studi clinici che sperimentino nuove terapie.
Altre possibili modalità di trattamento del melanoma metastatico sono:
• Chemioterapia - Somministrazione di farmaci citotossici, che possono
essere usati come unico trattamento o in combinazione con la chirurgia o
la radioterapia.
• Immunoterapia - Trattamento che utilizza il sistema immunitario per
combattere il tumore.
• Radioterapia - In genere somministrata per alleviare il dolore o altri
sintomi causati dalla malattia avanzata. Può anche essere indicata per
ridurre le dimensioni del tumore e alleviare i sintomi, ed è in genere
usata in presenza di metastasi ossee.
• Vaccini - Anche se non ne è ancora stata dimostrata l’efficacia, sono in
corso studi clinici che valutano l’impiego di antigeni del melanoma.
Diagnosi
In alcuni casi il melanoma metastatico si presenta solo molto tempo dopo
la rimozione della lesione originaria. Infatti circa il 2-6% dei casi di
melanoma metastatico ha un’origine primaria sconosciuta, e le metastasi
possono essere spesso scambiate per un diverso tumore primitivo.
Esistono dei segnali di allarme che possono essere utili
nell’identificazione del melanoma. Qualsiasi neo, con le caratteristiche
di seguito riportate e riassunte nell’acronimo ABCDE, dovrebbe essere
controllato da un medico. L’acronimo ABCDE sta per:
• A – come Asimmetria
• B – come Bordi irregolari e indistinti
• C – come Colore variabile, che può comprendere sfumature bianco diverse
all’interno del neo stesso
• D – come Dimensione in aumento sia in larghezza che in spessore
• E – come Evoluzione, vale a dire cambiamento del neo nel tempo.