La
ricerca della qualità in chirurgia, il migliore approccio al paziente e alle
tecniche più moderne, la qualità di vita e l’impatto sul Servizio Sanitario
Nazionale, sono alcuni dei temi intorno ai quali verte il XXVIII Congresso
Nazionale dell’Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani (ACOI), in programma
a Olbia in questi giorni. Su questo binario si muove uno degli argomenti
principali delle sessioni di lavoro: l’importanza della riduzione del
sanguinamento in chirurgia.
“Ogni
chirurgo porta con sé un personale bagaglio culturale di conoscenze e di esperienze
in sala operatoria finalizzate a una migliore gestione del paziente e alla
riduzione di possibili errori legati ad eventi imprevedibili. L’obiettivo
ultimo è la sicurezza in chirurgia, sia essa intesa come difesa della salute
del paziente, e di eventuali complicanze, sia come forma di protezione per il
chirurgo stesso contro possibili contaminazioni”, spiega il Prof. Gianluigi Melotti, Presidente Uscente ACOI e Direttore del Dipartimento di Chirurgia – Azienda USL di Modena. “La
perdita di sangue rappresenta certamente un forte rischio per il paziente,
legata alla necessità di trasfusione ed alla degenza post-operatoria”, aggiunge Luigi
Presenti, Presidente Congresso ACOI 2009 e Primario di Chirurgia
generale - Ospedale di Olbia. Fondamentale è allora
l’adozione di protocolli che standardizzino le azioni in fase pre-operatoria,
operatoria e post-operatoria. Il passo successivo è il miglioramento di Linee
Guida o Protocolli, per diminuire la variabilità connessa alle pratiche
trasfusionali.
“Per quanto riguarda le tecniche chirurgiche – prosegue il Dott. Mauro Longoni, Vice presidente ACOI e Direttore Unità Operativa Chirurgia I - Azienda Ospedaliera Desio-Vimercate - non ce n’è una specifica ma vanno adottati una serie di comportamenti, per minimizzare il ricorso alla trasfusione. I diversi e possibili metodi di emostasi si attuano per via meccanica, termica, topica o biologica. Questi ultimi, in particolare, ottimizzano l’emostasi, poiché sono applicati su punti di sanguinamento e ne potenziano la coagulazione agendo a diversi livelli della cascata emocoagulativa”.
Tra gli emostatici di nuova
generazione il Floseal è unico ed efficace nel bloccare rapidamente
tutti i tipi di sanguinamento. Il Kit del device comprende una matrice di
gelatina e un componente a base di trombina, quindi non si tratta di un
farmaco, bensì un dispositivo medico indicato nelle procedure chirurgiche come
accessorio dell’emostasi quando il controllo dell’emorragia mediante legatura o
procedure convenzionali è inefficace o poco pratico.
Ogni chirurgo dovrebbe
conoscere come minimizzare il sanguinamento in sala operatoria ma al momento il
salto di qualità verso procedimenti standardizzati di ‘Chirurgia senza Sangue’
non è compiuto da tutti. E’ la classica macchia di leopardo, che caratterizza
le strutture ospedaliere del nostro Paese, dove accanto alle eccellenze vi sono
situazioni più difficili da gestire e dove i Protocolli non sono seguiti in
maniera corretta. Idealmente le tecniche per evitare il sanguinamento in chirurgia
dovrebbero essere patrimonio degli operatori sanitari in ogni angolo della
Penisola, perché il primo vantaggio sarebbe per tutti i pazienti,
indipendentemente dalla regione che li accoglie. “Evitare il sanguinamento -
sottolinea il Dott. Epifanio Scardino, Vice direttore senior della divisione di Urologia - Istituto Europeo di
Oncologia di Milano - infatti significa diminuire
la necessità di trasfusione, che è sempre un atto delicato, oppure evitare un
drenaggio per un’emorragia. Sono tutti eventi che portano complicanze per il
paziente, che incidono sui tempi di ospedalizzazione e sui costi per il Sistema
Sanitario Nazionale. Evidenze di questo tipo sono espresse in uno studio, in
corso presso il nostro istituto, focalizzato sulla relazione tra diminuzione
del sanguinamento durante l’intervento e il miglioramento delle condizioni
post-operatorie.”
“Come Presidente ACOI auspico una migliore comprensione delle modalità e
delle tecniche per la riduzione ematica, oltre ad un migliore utilizzo dei
moderni dispositivi che evitano il sanguinamento in chirurgia a tutto vantaggio
del paziente. – conclude il Prof.
Rodolfo Vincenti, Nuovo Presidente ACOI e Direttore del dipartimento
di Chirurgia - Ospedale Fatebenefratelli di Napoli – Non va infine tralasciato
che tutto ciò costituirebbe un risparmio per la struttura ospedaliera”.