Se un improvviso attacco di fame arriva proprio durante il parto, non ci sono ragioni per rinunciare a spiluccare qualcosa. Secondo uno studio condotto dai ricercatori del King's College di Londra (GB), concedersi un menù leggero in questa fase della gravidanza non ha effetti sulla durata del parto, il bisogno di assistenza o i tassi di cesarei. E neppure sulla salute del bebé. Sin dagli anni '40 è diffusa la pratica di evitare il pasto durante il travaglio per non correre il rischio di complicazioni, nel caso fosse necessario ricorrere al bisturi. Ma secondo i ricercatori britannici, autori di uno studio pubblicato sul 'Bmj', si tratta di una cautela eccessiva. Anzi, negare il cibo a chi ne ha voglia può essere interpretato come un'autoritaria intimidazione, che potrebbe aumentare i sentimenti di paura e apprensione delle partorienti. Inoltre negli ultimi anni è aumentato il ricorso all'anestesia locale anche nei cesarei, cosa che secondo i ricercatori farebbe cadere l'obiezione al pasto. Il team ha esaminato 2.426 donne sane alla prima gravidanza. Ad alcune è stato permesso di mangiare piccole quantità di cibo durante il parto, come pane, frutta o yogurt, mentre altre hanno bevuto solo acqua.