L’impianto di filler per correggere gli inestetismi del viso è un tipo di intervento estetico minimamente invasivo sempre più praticato: al secondo posto dopo la tossina botulinica, secondo dati Usa. Non si hanno dati certi per l’Italia ma la sua grande diffusione è fuori di dubbio. Manca tuttavia, nel nostro Paese, una regolamentazione rigorosa di tali filler: il controllo dei prodotti non è approfondito e dettagliato quanto dovrebbe (è sufficiente il marchio CE), e gli impianti possono essere fatti da qualunque medico in qualunque ambulatorio. La Sicpre (Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica) ritiene che questa lacuna sia grave e costituisca per i pazienti un rischio inaccettabile. Per cui: consiglia alle pazienti che intendano sottoporsi a impianto di filler, di osservare le seguenti regole: ricorda che l’anno scorso, nel 2008, ha elaborato insieme a altre nove primarie società scientifiche italiane, Linee Guida sui filler che alleghiamo al presente comunicato. Queste linee guida, tra le altre cose, raccomandano la messa al bando dei filler permanenti, cioè non riassorbibili; comunica che, portando avanti la sua posizione già espressa nelle citate Linee Guida, sta collaborando ufficialmente col Ministero della Salute per arrivare a una regolamentazione più accurata riguardo a commercializzazione e uso dei filler informa che, nell’attesa di tale regolamentazione, ha inviato a tutti i soci Sicpre, come memorandum, un decalogo cui attenersi scrupolosamente per quanto riguarda l’utilizzo dei filler. Il decalogo è consultabile sul sito web Sicpre http://www.sicpre.org/site/?page_id=989