In Italia ogni giorno 11 persone si infettano con l’HIV e sono almeno 40.000 le persone sieropositive che non sanno di esserlo. La diffusione della malattia non si arresta ma il rischio di contrarre l’infezione viene sottovalutato. L’Aids non è più all’ordine del giorno, neanche sulla rete, e in particolare nel Web 2.0, secondo la ricerca condotta da Eikon SC attraverso l’analisi di tutte le conversazioni significative apparse nei primi 6 mesi di quest’anno: nella galassia di blog, forum e newsgroup, frequentati da almeno 14 milioni di italiani su 24 milioni di utenti complessivi della rete, della malattia si parla poco e, al di fuori dei forum specializzati, chi ne parla non si sente coinvolto o minacciato. L’opacità sociale della malattia favorisce l’aumento della diffusione e le diagnosi tardive.
La ricerca di Eikon SC è stata presentata in occasione della cerimonia di consegna del Premio Giornalistico Riccardo Tomassetti, il primo riconoscimento per l’informazione scientifica e sociale sulla malattia, attribuito ai giovani giornalisti under 35 che contribuiscono a promuovere la conoscenza dei comportamenti a rischio, soprattutto tra i giovani.
Per la prima edizione del Premio, oltre 500 articoli e servizi radiotelevisivi attinenti il tema della divulgazione scientifica e sociale sull’HIV/Aids sono stati vagliati dalla giuria, presieduta da Francesco Marabotto (Ansa) e composta da Gerardo D’Amico (RAI), Elisa Manacorda (Galileo), Carla Massi (Il Messaggero) e Daniele Vulpi (Repubblica.it).
Nel corso della cerimonia, presentata dai giornalisti Gerardo D’Amico e Anna Pettinelli, sono stati annunciati i vincitori per le quattro categorie del Premio:
- nella categoria “Agenzie e Quotidiani” è stato prescelto “Il grande dimenticato”, pubblicato da Andrea Vignolini su “Metropoli”;
- nella categoria “Periodici” sono stati premiati Eros Fabrizi e Caterina Lucchini per il servizio “25 anni di successi e fallimenti”, scritto per il Notiziario Chimico Farmaceutico;
- il Premio per il miglior servizio nella categoria “Radio e Tv” è andato ad Alessio Lasta per “Aspettando domani - Storia di Riccardo e Salvo”, trasmesso su Telelombardia;
- il Premio miglior servizio per il Web è stato attribuito Francesco Maggi “Figli senza virus”, Salus TV, Adnkronos.
Il Premio Riccardo Tomassetti, dedicato al giornalista scientifico romano scomparso nel 2007 all’età di 39 anni, è nato proprio con l’obiettivo di rompere il silenzio intorno alla malattia, che, dopo la grande attenzione dello scorso decennio, negli ultimi anni sembra essere entrata in un cono d’ombra.
“Una delle cause ‘virtuose’ di questo fenomeno” – ha affermato Stefano Vella, Direttore Dipartimento del Farmaco Istituto Superiore di Sanità – “è l’abbattimento della mortalità e dei casi di Aids grazie all’introduzione delle combinazioni di farmaci. L’altra causa, sicuramente non ‘virtuosa’ è che le persone pensano, erroneamente, che l’Aids sia un problema ‘risolto’, almeno nel mondo occidentale. Purtroppo è vero il contrario: il virus è ancora molto presente, anche se è meno visibile. Lo testimonia il numero di casi prevalenti, che è superiore rispetto a qualche anno fa”.
La ricerca della Eikon conferma anche sulla rete il calo di attenzione intorno al fenomeno Aids: “In generale, nel Web 2.0 l’Aids” – secondo Cristina Cenci, antropologa e senior consultant di Eikon SC – “non emerge né come tema di attualità, né come area di allarme sociale intorno alla salute”. Questa opacità corrisponde ad una rappresentazione della malattia come conseguenza di stili di vita individuali: “Si genera un effetto paradossale” – ha aggiunto Cristina Cenci – “non si parla di Aids perché si assume che rientri nella responsabilità del singolo e non della collettività. Gli individui, non più esposti ad una comunicazione sociale diffusa,‘si dimenticano’ dell’Aids: il risultato è l’aumento della diffusione e delle diagnosi tardive”.