Basta una pillola al bisogno, da assumere in occasione di ogni rapporto sessuale, per trattare con successo gran parte dei pazienti con disfunzione erettile conseguente a un intervento di asportazione della prostata per tumore. L’indicazione viene dallo studio R.E.In.V.E.N.T. (Recovering of Erections: Intervention with Vardenafil Early Nightly Therapy), presentato al Congresso Nazionale SIU-SIA dal professor Francesco Montorsi, dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, e in cui è stata confrontata l’efficacia di Levitra utilizzato al bisogno o quotidianamente per un periodo di nove mesi.
“Il tumore della prostata è oggi la neoplasia più frequente nel sesso maschile dopo i tumori della pelle – spiega l’autore del trial -. Sempre più spesso viene diagnosticato in pazienti relativamente giovani in cui è perciò importante garantire, non solo la guarigione dalla malattia, ma anche una buona qualità della vita dopo l’intervento, considerando che le principali sequele della prostatectomia sono l’incontinenza urinaria e la disfunzione erettile”. Accanto ai progressi della chirurgia che, grazie all’introduzione della tecnica di nerve sparing, consentono di risparmiare i nervi diretti ai corpi cavernosi del pene, la riabilitazione precoce con gli inibitori della fosfodiesterasi 5 rappresenta l’altro cardine che ha permesso di ottenere un importante miglioramento nelle percentuali di recupero della funzione sessuale nei pazienti reduci dall’intervento. L’approccio proposto in questi ultimi anni prevede molto spesso il ricorso alla terapia continuativa. Tuttavia in uno studio pubblicato 3 anni fa, la somministrazione al bisogno poco prima del rapporto sessuale Levitra aveva dimostrato una buona efficacia e un’elevata tollerabilità nel trattamento di questi pazienti. La scelta era caduta su Levitra in considerazione della sua notevole attività. “È il medicinale che sperimentalmente presenta la più alta potenza farmacologica all’interno della classe degli inibitori della fosfodiesterasi 5 – conferma il prof. Montorsi -. Ciò costituisce un’ottima base di partenza per considerarlo un buon farmaco da usare in pazienti “difficili” come questi”.