La produzione scientifica del Consiglio Nazionale delle Ricerche è in aumento, come pure la sua capacità di attrarre risorse da privati e di affermarsi in campo internazionale. I dati emergono dalla Relazione del presidente, prof. Luciano Maiani, sul Consuntivo CNR 2007, recentemente presentato al Consiglio scientifico generale e al Consiglio di amministrazione. Una conferma di come l’Ente riesca a svolgere al meglio la sua missione istituzionale, grazie all’ottimizzazione delle risorse disponibili e all’intensificazione delle sinergie con partner esterni, pur se in una fase di completamento della riforma istituzionale e in una situazione certo non priva di criticità. In particolare, lo scarso numero di ricercatori che diminuisce la capacità italiana di attrarre fondi europei.
Performance
L’analisi del Consuntivo 2007 evidenzia la performance di ricercatori e istituti soprattutto per quanto riguarda gli articoli ISI, cioè le pubblicazioni scientifiche con referee, passati dai 6.402 del 2006 ai 6.733 del 2007. In aumento anche la produzione di: articoli in atti di convegno (3.104 contro 2.908 del 2006), libri (1.390 contro 1.292), rapporti (1.609 contro 1.495), risultati progettuali (398 contro 344), abstract (3.914 contro 3.257), attività editoriali (263 contro 228).
Tale aumento di produttività scientifica è stato possibile grazie allo sforzo operato dall’Ente per destinare alla rete di ricerca le maggiori risorse possibili: 531,7 milioni di euro su 551,7 erogati all’Ente dal Ministero dell’Università e della Ricerca nel 2007 come Fondo di finanziamento ordinario (FFO). Specularmente, si è contenuto al massimo il costo amministrativo della struttura centrale, comunque incomprimibile sotto un certo livello, che si attesta a 70,2 milioni di euro: una percentuale del 7% circa, rimasta pressoché invariata dal 2005, in rapporto ai 1.004 milioni di euro reperiti e utilizzati.
Il budget complessivo del CNR, che per il 2007 si colloca appunto a 1.004 mln. di euro, viene raggiunto grazie ad un cospicuo reperimento di risorse esterne, che conferma la fiducia riposta nell’Ente dai partner pubblici e privati. Le entrate da terzi ammontano a quasi 300 milioni, cioè più di un quarto delle risorse complessive (306 milioni, considerando il fondo di rotazione e altre entrate), e sono ripartite tra: Ministeri (70 milioni di euro), Unione Europea e organismi internazionali (33 milioni di euro), Regioni ed Enti locali (34 milioni di euro), Enti pubblici e privati (23 milioni di euro) e vendita di prodotti e prestazioni di servizi (124 milioni di euro).
Interessante il confronto tra la situazione del CNR e degli altri enti di ricerca europei per quanto riguarda la percentuale di finanziamento dal FFO rispetto al budget totale: l’Ente italiano si attesta intorno al 51%, rispetto al 63% del CEA, al 73% del CNRS francese e all’82% del Max Planck, mentre fa eccezione il 33% del Fraunhofer, ente tedesco che però è deputato alla ricerca applicata e perciò maggiormente finanziato dalle industrie. Una conferma della capacità di attrazione del CNR.