Ultimi giorni di vacanza per i quasi 8 milioni di studenti italiani. Dai primi di settembre comincerà il rientro a scuola e come ogni anno sarà accompagnato da sbuffi, capricci, malumori. E talvolta anche veri e propri malesseri fisici. La maggior parte di questi sintomi non sono altro che il risultato di “somatizzazioni” di un disagio principalmente piscologico, legato alla necessità di doversi riadattare ai ritmi della quotidianità scolastica dopo il periodo di svago e relax della vacanza. Il consiglio per i genitori è in ogni caso quello di non considerare questi malanni necessariamente come “simulati”, di non sminuirli né ridicolizzarli di fronte al bambino, mostrandosi invece disponibili alla comprensione e all’ascolto. Inoltre, un controllo medico per escludere qualsiasi origine organica dei disturbi, non solo può avere una funzione rassicurante sul bambino stesso, ma è anche auspicabile per accertare lo stato di salute generale del piccolo. Dedicare un’attenzione particolare all’udito è d’obbligo.
Perché? Le ragioni sono più di una.
In primo luogo, durante la stagione estiva appena conclusa, è proprio l’orecchio a essere uno degli organi più a rischio di “patologie da spiaggia”. Prolungate immersioni in acqua (mare o piscina) possono infatti facilitare l’insorgere di otiti esterne, dette anche “orecchio del nuotatore”. Si tratta di infezioni che colpiscono la mucosa del condotto uditivo esterno. Sono causate solitamente da batteri e funghi. Quando l'acqua ristagna nel condotto uditivo, la mucosa risulta essere un terreno di coltura ideale all’infezione batterica o fungina alla quale segue l’infiammazione.
Oltre alle otiti esterne, i bambini in età scolare e prescolare sono altamente a rischio di Otite Media Effusiva (OME). Si tratta della patologia uditiva più frequente in età pediatrica. Secondo dati ISTAT in Italia interessa ben un terzo della popolazione sotto i 14 anni, per un totale di oltre 270mila piccoli colpiti tra i 2 e i 9 anni. Le cause dell’OME possono essere: infiammazioni delle vie aeree superiori, insufficienza tubarica, ipertrofia delle adenoidi, allergie, immaturità del sistema immunitario e fattori anatomici (nei bambini la struttura del rinofaringe e della tuba uditiva non sono ancora completamente sviluppate).
Non da ultimo, è necessario considerare che la salute dell’orecchio è una priorità assoluta per il bambino poiché l’udito rappresenta il canale principale per l’apprendimento. Una più o meno grave compromissione delle funzionalità uditive in età pediatrica rischia quindi di mettere in crisi un importantissimo veicolo di espressione e comunicazione, indispensabile proprio sui banchi di scuola. Gli effetti di questi episodi di perdita dell’udito assumono spesso forme relativamente sfumate come per esempio una mancanza di attenzione, irritabilità o scadenti riusultati scolastici. La diagnosi precoce di tali disturbi, il trattamento tempestivo delle fasi acute e soprattutto la prevenzione, rivestono un’importanza determinante per la crescita cognitiva futura del piccolo paziente.
Proprio in termini di prevenzione, le cure termali con le acque sulfuree-salsobromoiodiche delle Terme di Sirmione offrono un valido presidio terapeutico, in particolare in vista dell’inverno e del rischio degli stagionali episodi acuti associati alle malattie da raffreddamento. La presenza dello zolfo nell’acqua termale di Sirmione svolge un’azione mucolitica, fluidificando le secrezioni. “Le cure termali permettono di ridurre il numero e l’intensità degli episodi acuti di otite e, di conseguenza, l’impiego di farmaci ”, spiega il dottor Marco Ballarini, specialista otorinolaringoiatra di Terme di Sirmione. “Esse hanno un’azione sia nello specifico (fluidificazione del catarro) sia in senso generale perché stimolano il sistema immunitario. Rilevanti sono gli effetti antiinfiammatori, antibatterici e immunostimolanti. Le cure termali offrono inoltre vantaggi importanti per i pazienti pediatrici: sono naturali, ben tollerate, non invasive e non hanno alcuna controindicazione.”