Da 2 giorni la sede di GlaxoSmithKline di Verona ospita l’incontro annuale della Commissione medico scientifica della Fondazione Telethon, per decidere l’assegnazione di 10 milioni di euro alla ricerca sulle malattie genetiche, a seguito del bando di gara 2008 aperto alle richieste di finanziamento presentate dai ricercatori italiani. Al vaglio della Commissione sono 249 progetti di ricerca proposti da 400 titolari di progetto.
La scelta dei progetti migliori avviene attraverso il sistema di peer review, o revisione tra pari, un procedimento adottato per garantire la massima correttezza e il rispetto della meritocrazia. L’idea è semplice: gruppi selezionati di ricercatori indipendenti giudicano, secondo criteri standardizzati, progetti di ricerca presentati da altri ricercatori per stabilire qualità e valore dello studio proposto. Questo sistema – attualmente utilizzato dai maggiori enti di ricerca e riviste scientifiche del mondo – è considerato il più efficiente per assicurare qualità ed equità e minimizzare il rischio di errore nella valutazione di lavori scientifici. Accanto alla qualità scientifica, la commissione adotta anche altri due criteri importanti per valutare i progetti: da una parte la loro rilevanza rispetto alla missione di Telethon, dall’altra le prospettive terapeutiche, ovvero la maggiore possibilità di generare informazioni utili a elaborare o migliorare una terapia.
Presieduta da Roderick McInnes, dell’Hospital for Sick Children di Toronto, la commissione è costituita da altri 31 eminenti scienziati provenienti da tutto il mondo. Cinque i membri italiani: due, Marco Antonio Cassatella dell’Università di Verona e Francesco Bernardi dell’Università di Ferrara, conducono in Italia la propria attività di ricerca, mentre lavorano stabilmente all’estero Giovanni Manfredi (alla Cornell University di New York), Paola Bovolenta presso il Cajal Institute di Madrid, e Vincenzo Pirrotta (Rutgers University, New Jersey). Prosegue dunque lo stretto rapporto di collaborazione tra Telethon e GSK: questa infatti è la quinta volta che la sede veronese della multinazionale farmaceutica ospita un momento cruciale per la Fondazione, quello in cui si scelgono i progetti di ricerca migliori su cui investire i fondi raccolti grazie alle donazioni degli italiani. Iniziata nel 2004 con l’ospitalità offerta per la prima volta alla Commissione medico scientifica, la partnership è proseguita negli anni successivi e si è rafforzata nel 2006, anno che ha segnato l’ampliamento e il consolidamento della collaborazione con l’ingresso dell’azienda nel ristretto novero dei partner principali della Fondazione. Sempre nel 2006, infatti, le grandi affinità scientifiche delle due entità – entrambe impegnate nella ricerca genetica, l’una a fini industriali e l’altra con finalità solidaristiche – hanno portato alla realizzazione del progetto “GSK & Telethon, insieme per la ricerca”, proseguito poi per tutto il 2007. La collaborazione tra GSK e Telethon si basa su questa comunanza e sulla condivisione di un obiettivo comune: offrire risposte alle necessità dei pazienti che ancora non trovano soluzioni terapeutiche efficaci.