L’Italia delle donazioni e dei trapianti è un settore efficiente della sanità pubblica. Il protocollo italiano per la sicurezza dei trapianti è uno dei migliori al mondo. Ma è possibile fare di più. Ecco perché è nata la Società Italiana per la Sicurezza e la Qualità nei Trapianti (SISQT), nuova società scientifica che si occuperà di implementare gli standard di sicurezza e qualità nell’ambito dei trapianti di organi, tessuti e cellule.
“In base all’epidemiologia attuale, ognuno di noi ha il 25% di possibilità di diventare donatore di organi e il 75% di ammalarsi di una patologia che potrebbe portare alla necessità di sottoporsi ad un trapianto: un fatto che è stato ben recepito dal nostro paese, passato in pochi anni dai viaggi della speranza ad un sistema estremamente evoluto. – afferma Franco Filipponi, Presidente SISQT – Tuttavia, è possibile oggi adottare delle strategie che permettano di soddisfare i bisogni dei pazienti in maniera ancora più efficiente ed efficace sia dal punto di vista della qualità assistenziale sia per quanto riguarda gli standard di sicurezza. Questo attraverso non solo il contributo di specialisti di settore ma anche, attraverso la collaborazione dei cosiddetti ‘cittadini proponenti di interesse’ rappresentati da associazioni quali per esempio AIDO e AVIS, che, per la prima volta, sono riuniti a confronto nella nostra società scientifica.”
I risultati conseguiti nell’ambito trapiantologico fanno guadagnare al nostro Paese il secondo posto in Europa dopo la Spagna e il terzo nel mondo dopo gli Stati Uniti, tra le nazioni con più di quaranta milioni di abitanti. Nel 2007 sono stati realizzati 3.021 trapianti d’organo (tra cui 1.573 rene, 1.033 fegato, 308 cuore, 112 polmone, 76 pancreas, 2 intestino) e oltre 12.000 trapianti di tessuti quali cornea (4.196), cute (1.458), ossa (4.959), vasi (266), valvole (171) e membrane amniotiche (1.277).
“Il Centro Nazionale Trapianti non può che accogliere positivamente la nascita di una società scientifica dedicata alla sicurezza. - commenta Alessandro Nanni Costa, Direttore Centro Nazionale Trapianti - E’ chiaramente importante per i trapianti d’organo ma è fondamentale per i trapianti di tessuti e cellule che sono numericamente superiori. Esiste oggi una necessità di sicurezza che deve trasformarsi in ‘pratica e cultura della sicurezza’ ed è indispensabile che questo avvenga, come in SISQT, attraverso un confronto multidisciplinare, per il perseguimento di un goal comune per la rete dei trapianti: il progresso della ricerca nel campo dei trapianti”.