La Federazione Cure Palliative (FCP) grazie al sostegno del Centro Studi Mundipharma, azienda farmaceutica leader nel trattamento del dolore, ha dato il via ad un’indagine conoscitiva che ha l’obiettivo di comprendere il livello di informazione e la percezione che i cittadini italiani hanno delle cure palliative, le terapie volte a controllare il dolore e ad alleviare la sofferenza di chi è colpito da una grave e irreversibile malattia.
L’indagine, partita nei giorni scorsi, si intitola “Conoscenza e vissuto delle cure palliative in Italia” ed è svolta dall’Istituto di ricerca Ipsos, su un campione di 1000 persone con un’età superiore ai 14 anni. Scopo principale è rilevare la conoscenza delle cure palliative e delle strutture sanitarie (pubbliche o private) che le erogano in Italia, ed infine la fonte di informazione che i cittadini di preferenza utilizzerebbero, qualora dovessero ricorrere alle cure palliative. "È per noi particolarmente importante questa ricerca, avviata grazie al supporto del Centro Studi Mundipharma, dopo ormai 30 anni di impegno delle nostre Organizzazioni Non Profit nella lotta al dolore inutile”, commenta Francesca Floriani, Presidente della Federazione Cure Palliative. “Purtroppo, nonostante le numerose conquiste, il nostro Paese rimane ancora in coda rispetto ai Paesi occidentali. A questo proposito, ci confortano le recenti dichiarazioni rilasciate dal Ministro Sacconi che, in occasione della Giornata del Sollievo, si è dimostrato sensibile verso la terapia del dolore e ha manifestato una chiara volontà di impegnarsi per potenziare le cure palliative, a sostegno dei tanti pazienti che soffrono inutilmente”.
“L’indagine che abbiamo fortemente voluto promuovere, sostenendo ancora una volta la Federazione Cure Palliative, fornirà informazioni preziose per comprendere meglio il vissuto e la percezione delle cure palliative nel nostro Paese”, commenta Marco Filippini, Direttore Generale di Mundipharma Italia. “Questa iniziativa è frutto dell’impegno preso dall’azienda, per sensibilizzare la popolazione e le Istituzioni su un tema delicato e al tempo stesso drammatico, sul quale ancora manca una sufficiente consapevolezza. Ogni malato terminale ha il diritto di morire con dignità e senza sofferenze”.