Italiani attenti alla vista ?
La vista è un bene prezioso, anzi, inestimabile ? Il tema mette tutti d’accordo e questo farebbe pensare a una costante attenzione degli italiani alla salute dei propri occhi e all’adozione di misure quotidiane per preservarla e mantenerla, non solo oggi ma anche in futuro.
E’ quanto emerge da una ricerca internazionale condotta in diversi paesi da Ipsos Health per conto di Transitions Optical, leader mondiale nelle lenti fotocromatiche.
La ricerca è stata condotta con interviste telefoniche a 10.000 persone in Brasile, Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Portogallo, Singapore, Spagna, Sud Africa, Stati Uniti e, su temi specifici, Giappone e Australia. In Italia la ricerca è stata effettuata su un campione rappresentativo (1000 intervistati dai 18 anni in su) con il 27% di interviste nel Nord Ovest, 19% nel Nord Est; 20% nel Centro, 34% nel Sud e nelle Isole.
Metà della popolazione porta occhiali o lenti a contatto
5 italiani su 10, pari al 48% circa della popolazione, portano occhiali o lenti a contatto, un dato rilevante anche se il 41% degli intervistati dice di non presentare alcun disturbo visivo.
Quelli che lo hanno evidenziato mettono al primo posto la miopia (31%), seguita dall’astigmatismo (14%) e, al terzo posto, dalla presbiopia (9%)
Protezione dai raggi solari: più attenti alla pelle, meno agli occhi
Uno dei temi cruciali affrontato dalla ricerca è quello relativo alla preoccupazione per i danni causati dai raggi solari. Su questo, ben il 51% degli intervistati esprime preoccupazione per i rischi alla pelle, mentre solo il 9% evidenzia analoga preoccupazione per i danni agli occhi. Il 42% fa esplicito riferimento alle ansie per il tumore alla pelle, seguito dal timore per le scottature, espresso dal 27%. La correlazione fra i dannosi raggi UV e i rischi per gli occhi non è automatica, confermando la diffusa percezione che i danni causati dal sole, sia agli occhi sia alla pelle, siano reversibili, convinzione purtroppo non corretta almeno per quanto concerne gli occhi!
A fronte di questi timori, la ricerca ha verificato quali siano gli accorgimenti che gli italiani adottano per proteggersi dal sole. Anche in questo caso la pelle sembra farla “da padrona”. Infatti, ben il 52% ha confermato di adottare creme protettive, il 42% di indossare occhiali da sole, il 28% di ripararsi con un cappello. Protezioni specifiche per gli occhi come, per esempio, l’uso di lenti che proteggono dai raggi UV vengono adottate solo dal 5% della popolazione. Quello che emerge inoltre è che ben il 16% degli intervistati afferma di non fare nulla di particolare, dimostrando una fiducia (purtroppo in questo caso mal riposta) nel “sole amico” che, come si sa, è presente ovunque nel Bel Paese.
La domanda specifica (“quali accorgimenti adotta per proteggersi quando sta molto al sole ?) rivolta ai portatori di occhiali o di lenti (48%) rivela che le creme protettive vengono adottate dal 55% degli intervistati, il cappello dal 22%, le lenti protettive contro i raggi UV (lenti fotocromatiche che si scuriscono al sole) dal 12%. Ma anche questa fetta di pubblico, apparentemente sensibile ai problemi della vista, evidenzia un 18% che conferma di non fare nulla di particolare per proteggere i propri occhi
Sensibilità ai problemi della vista
Un dato significativo riguarda la percezione rispetto al riverbero, fenomeno spesso sottovalutato ma che invece viene considerato dal 74% come un elemento negativo per la buona visione all’esterno. Ugualmente elevata (63%) la percentuale di chi soffre di affaticamento oculare al calar della sera e di chi afferma di avere occhi molto sensibili alla luce (anche in questo caso, un significativo 72%)
Vista e farmaci
Un aspetto importante che emerge dalla ricerca è quello legato all’assunzione di farmaci di uso corrente (anticoncezionali, antistaminici, antibiotici) e al loro possibile impatto su occhi e vista.
Su questo tema, soltanto il 37% degli intervistati è consapevole degli effetti negativi che questi farmaci possono avere sulla salute degli occhi, e un preoccupante 37% è convinto invece che i danni causati dai raggi UV siano reversibili (anche in questo caso - ahimé - la convinzione è errata)
Vista e performance lavorativa
Ancora, emerge dalla ricerca la convinzione che l’affaticamento oculare possa avere effetti negativi sulla prestazione professionale, condiviso dall’87% degli intervistati e, per contro, la percezione che i raggi UV non siano presenti nelle giornate nuvolose o in inverno, convinzione errata espressa ben dal 73% della popolazione
Suggerimenti per un maggior benessere visivo
Da ultimo, alla richiesta su quali misure adottare nella vita quotidiana per prevenire i danni agli occhi, una elevata percentuale di intervistati (54%) suggerisce di limitare il tempo trascorso davanti alla TV, al computer o, addirittura, immersi nella lettura, raccomandazione non marginale per un popolo di TV-dipendenti come il nostro. Un esiguo numero di intervistati, infine, sa che esistono soluzioni per la tutela quotidiana della vista che i professionisti dell’ottica possono consigliare.
Più informazione su prevenzione e protezione
La ricerca ha complessivamente evidenziato una attenzione generica del pubblico italiano nei confronti dei problemi legati alla vista ma, nei fatti, scarsa adozione di misure protettive e, ancora di più, endemica carenza di informazioni e di “cultura del benessere visivo “ che suona come un invito pressante all’industria e ai professionisti della vista - oculisti e ottici prima di tutti - a rafforzare il loro impegno verso una maggiore sensibilizzazione ed educazione del pubblico su temi così cruciali