Nuovi risultati dello studio indipendente JIKEI Heart Study, pubblicati su The Lancet, mostrano che l’aggiunta del farmaco antipertensivo Tareg® (valsartan) alla terapia convenzionale ha prodotto una marcata riduzione del 39% degli eventi cardiovascolari e una riduzione del 40% dell’ictus.
I benefici superiori segnalati con valsartan hanno portato ad anticipare la conclusione dello studio, che ha coinvolto più di 3.000 pazienti giapponesi.
Oltre all’impatto sugli eventi cardiovascolari generali e sull’ictus, valsartan ha dimostrato riduzioni del 65% di nuovi casi di angina pectoris, del 46% dello scompenso cardiaco e dell’81% dell’aneurisma dell’aorta, rispetto agli altri trattamenti1. La tollerabilità è risultata sovrapponibile tra i gruppi di trattamento1.
Valsartan ha dimostrato di essere associabile a tutte le terapie utilizzate, compresi beta-bloccanti, calcioantagonisti e ACE-inibitori, determinando un incremento della protezione cardiovascolare.
“I risultati di questo studio comunicano un messaggio clinico importante ai medici di tutto il mondo che cercano di proteggere i pazienti da complicanze debilitanti come l’ictus”, spiega il Dr. Gordon McInnes, Professore di Medicina presso il Western Infirmary di Glasgow, Scozia. “Lo studio JIKEI Heart ci dice che l’aggiunta di valsartan ai regimi di trattamento abituali può offrire un’importante protezione a lungo termine”.
Lo JIKEI Heart Study è il primo studio controllato volto a valutare i benefici cardiovascolari dell’aggiunta dell’antagonista recettoriale dell’angiotensina (ARB) valsartan alla terapia antipertensiva convenzionale, rispetto alla terapia convenzionale da sola, in un’ampia popolazione di pazienti ipertesi giapponesi. Gli eventi valutati nello studio comprendevano scompenso cardiaco, infarto miocardico, angina pectoris e ictus.
Lo studio è stato ideato, disegnato e condotto da un comitato direttivo guidato da uno sperimentatore, in rappresentanza del Comitato Esecutivo Jikei e degli ospedali coinvolti nella sperimentazione. Lo studio è stato finanziato dalla Jikei University School of Medicine di Tokyo, con un sussidio senza restrizioni da parte di Novartis. Novartis non ha avuto alcun ruolo nel disegno dello studio, nella raccolta, analisi e interpretazione dei dati e nella stesura del rapporto.
“Studi clinici innovativi hanno aiutato valsartan a far progredire la medicina cardiovascolare”, dichiara il Dr. Ameet Nathwani, Responsabile globale della ricerca clinica cardiovascolare e metabolica, Sviluppo e Affari Medici, Novartis Pharma AG. “I risultati dello studio indipendente JIKEI Heart Study si aggiungono alla già consistente mole di prove che dimostra l’efficacia di valsartan nell’abbassamento della pressione arteriosa e nella prevenzione di eventi cardiovascolari”.
Ulteriori dettagli sullo studio
Lo studio JIKEI Heart Study1 è uno studio clinico multicentrico, controllato, con disegno PROBE (prospettico, randomizzato, in aperto, con endpoint in cieco). È stato condotto dalla Jikei University School of Medicine di Tokyo, su 3.081 pazienti di età compresa tra i 20 e i 79 anni, con ipertensione, cardiopatia ischemica o scompenso cardiaco congestizio. Non vi erano differenze significative nella pressione arteriosa o nella frequenza cardiaca tra i gruppi di trattamento.
Gli eventi cardiovascolari calcolati nell’endpoint primario composito sono stati: ricoveri ospedalieri per ictus o attacco ischemico transitorio, infarto miocardico, scompenso cardiaco congestizio, angina pectoris, aneurisma dissecante dell’aorta, ostruzione arteriosa degli arti inferiori, raddoppio della creatinina sierica o passaggio a dialisi.
Il presente comunicato stampa contiene alcune indicazioni che potrebbero non corrispondere ai futuri risultati. Nel caso in cui uno o più di tali rischi e incertezze si concretizzino, oppure nel caso in cui le assunzioni che hanno determinato le anticipazioni dovessero risultare errate, i risultati effettivi potrebbero essere diversi da quelli descritti in questa sede come anticipati, creduti, stimati o attesi.