Una persona su quattro è affetta da almeno un fattore di rischio cardiovascolare. Di questo 25 per cento, ben 35 pazienti su cento ignorano che, a lungo andare, questi fattori di rischio, se non curati, possono dare origine a malattie gravi. E’ quanto risulta della prima ricerca Pfizer Cardio 360° - Gfk Eurisko, che ha coinvolto 20.000 adulti. In particolare, 1 ipercolesterolemico su 3 e quasi 1 iperteso su 2 non sa di essere a rischio. Inoltre, la metà dei pazienti affetti da ipercolesterolemia o ipertensione, pur essendo soggetti a rischio, non ha mai sentito parlare o non sa citare i fattori di rischio cardiovascolare, neanche quelli che gli sono stati diagnosticati. Tra i soggetti meno consapevoli emergono le donne sopra i 64 anni, delle fasce meno istruite e del Sud. La donna va dal ginecologo, fa i controlli per il tumore al seno, ma le altre patologie sembrano scomparire dal suo schermo del rischio. Eppure, oggi sappiamo che alla donna in menopausa viene a mancare il potere cardioprotettivo degli estrogeni, fenomeno che la espone ad un rischio cardiovascolare tre volte maggiore rispetto a quello oncologico “. Accanto al quadro preoccupante della non consapevolezza del rischio cardiovascolare, emerge anche un modello di prevenzione ancora molto debole: 1 persona su 3 non ha mai sentito parlare di prevenzione cardiovascolare. Tra coloro che ne hanno sentito parlare, la prevenzione si ricollega essenzialmente allo stile di vita: il 57 per cento indica la dieta, il 45 il movimento e il 25 il non fumare. Solo il 3 per cento cita i farmaci o andare dal medico come fattore importante legato alla prevenzione.