In Europa, le persone utilizzano l’intelligenza artificiale ogni giorno, ma la maggior parte di loro non se ne rende conto. Dalle ricerche su Google ai dispositivi di monitoraggio della salute, fino ai benefici invisibili nella scoperta di farmaci e nella pianificazione pensionistica, l’Ia è già integrata nella vita quotidiana. Eppure, se la maggioranza degli europei si sente sicura di comprendere come funziona l’Ia (56%), solo il 33% riconosce di utilizzare servizi o applicazioni alimentati dall’Ia ogni giorno. Il 18% afferma addirittura di non usarli mai, rivelando un chiaro divario di conoscenza nella comprensione pubblica di questa tecnologia emergente.
A dirlo è una ricerca condotta nell’area Emea da Equinix, società di infrastrutture digitali a livello globale. Lo studio, che include le opinioni di 6.000 intervistati tra Finlandia, Germania, Spagna, Svezia, Svizzera e Regno Unito, ha rilevato che il 77% delle persone nella regione Emea non è preoccupato per il ruolo crescente dell’intelligenza artificiale (Ia) nella società. Anzi, oltre la metà si dichiara fiduciosa nei confronti dell’Ia, il che, se confrontato con i tassi iniziali di fiducia nei confronti di innovazioni passate, come internet o il telefono cellulare, suggerisce che l’Ia sarà la tecnologia adottata più rapidamente nella storia moderna. Per Bruce Owen, presidente Emea di Equinix, “l’Ia è già nelle nostre tasche, al nostro polso e nelle nostre caselle di posta, ma questi dati mostrano che la maggior parte delle persone ancora non se ne rende conto”.
Quindi, aggiunge, “se vogliamo sfruttare il vero potenziale dell’Ia, dobbiamo aumentare la consapevolezza di come la stiamo già utilizzando. L’innovazione parte dall’educazione”. Un esempio? “Le piattaforme di Ia oggi possono progettare molecole farmaceutiche che raggiungono le sperimentazioni cliniche in meno di 18 mesi invece che in diversi anni, permettere ai termostati intelligenti di apprendere le routine quotidiane, regolare la rete elettrica per risparmiare energia e costi e persino migliorare la qualità degli alimenti, ottimizzando i processi produttivi e riducendo gli sprechi”. Per Owen “ora è il momento in cui governi e industrie devono agire per dare priorità all’educazione sull’Ia e allo sviluppo delle infrastrutture, affinché l’innovazione sia accolta con chiarezza, e non con confusione”. Secondo la ricerca, il livello di fiducia nell’Ia varia notevolmente tra le fasce d’età, con il 72% degli under 35 che si sente fiducioso, rispetto al solo 41% degli over 55. Nell’area Emea, esiste un notevole divario di genere, con il 62% degli uomini che si dichiara fiducioso nei confronti dell’Ia contro solo il 50% delle donne. Inoltre quattro su cinque (77%) dei consumatori Emea non si sentono preoccupati o impauriti dal ruolo crescente dell’Ia nella società e un terzo (33%) degli intervistati afferma di utilizzare servizi o applicazioni alimentati dall’Ia quotidianamente, mentre un quarto (25%) poche volte a settimana. “Sebbene i benefici dell’Ia siano già evidenti in numerosi settori, continua a persistere un mix di ottimismo e comprensione limitata riguardo all’intelligenza artificiale. Quando vengono introdotte nuove tecnologie, è fondamentale che siano sostenute da infrastrutture solide e affidabili, per garantirne un’adozione fluida, sicura e scalabile” dice Emanuela Grandi, Managing Director di Equinix Italia.
