
“Finalmente la salute mentale dei giovani è una priorità nazionale, non più un tema marginale”. Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, rispondendo al question time alla Camera in merito alle ulteriori iniziative per promuovere interventi a tutela della salute mentale, con particolare riferimento alle giovani generazioni.
“Come ho dichiarato pochi giorni fa- ha proseguito Schillaci- la grande sfida della nostra epoca è la salute mentale. Non è retorica, è la constatazione di un’emergenza silenziosa che sta attraversando le giovani generazioni. I numeri sono allarmanti: un adolescente su sette, tra 10 e 19 anni, soffre di disturbi mentali, spesso non riconosciuti. Il suicidio è la terza causa di morte tra 15 e 29 anni. Non possiamo più voltarci dall’altra parte”. Per questo “abbiamo completato il Piano Nazionale per la Salute Mentale, atteso da quasi 13 anni, che ora è all’attenzione della Conferenza Stato-Regioni. Non è solo un atto dovuto- ha evidenziato il ministro- è un cambio di paradigma. Vogliamo potenziare diagnosi precoce, rafforzare la neuropsichiatria infantile, garantire équipe multidisciplinari che coinvolgano famiglie, scuole e istituzioni locali.Perché sta qui il punto fondamentale: la salute mentale non è sola questione sanitaria”.
Le nostre politiche “devono essere multisettoriali: sanità, scuola, famiglia, territorio, tutti devono collaborare. È questo che stiamo facendo concretamente- ha evidenziato ancora il ministro- Con il Programma Ccm 2024 abbiamo finanziato progetti specifici sull’intercettazione precoce di adolescenti con comportamenti autolesivi, utilizzando tecnologie digitali, intelligenza artificiale e chatbot. Abbiamo realizzato una Mappa geolocalizzata dei servizi per i Disturbi dell’Alimentazione”.
Grazie al “sostegno della maggioranza con la Legge 207/2024, abbiamo rifinanziato il bonus psicologico e istituito il Fondo per il sostegno psicologico nelle scuole. Investiamo dove serve- ha sottolineato Schillaci- nelle scuole, dove vivono i ragazzi. Abbiamo stipulato protocolli con UNICEF e con l’Autorità Garante per l’Infanzia per monitorare il benessere psico-fisico dei minori e condividere competenze. Non lavoriamo in solitudine, costruiamo reti”. Tra due giorni, il 10 ottobre, “celebreremo la Giornata Mondiale della Salute Mentale. Quest’anno assume un significato particolare- ha detto il ministro- perché coincide con un momento in cui stiamo passando dalle dichiarazioni ai fatti. La vera battaglia è culturale: normalizzare la richiesta di aiuto, abbattere lo stigma, costruire una cultura della prevenzione che parta dalle scuole e dalle famiglie. Vogliamo che un ragazzo che soffre non si senta sbagliato, ma compreso. Che chiedere aiuto non sia debolezza, ma coraggio”. Come recita l’articolo 32 della Costituzione, la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto “e la salute mentale è salute. Non è una questione di serie B, non è un optional.Questo governo ha fatto una scelta precisa: investire sulla salute mentale dei giovani, con piani pluriennali, progetti innovativi, risorse dedicate. Perché ogni adolescente che non ce la fa è una sconfitta di tutti noi. E ogni ragazzo che riusciamo ad aiutare in tempo è una vittoria per tutta l’Italia”, ha concluso.