La musica è una fonte di emozioni, relax e connessione sociale. Ma esiste una piccola percentuale di persone che non prova alcun piacere nell’ascoltare musica, pur avendo un udito normale. Questa condizione, chiamata anedonia musicale specifica, è stata studiata dai neuroscienziati dell’Università di Barcellona e descritta su Trends in Cognitive Sciences.
Cos’è l’anedonia musicale
L’anedonia musicale è l’incapacità di trarre gratificazione dalla musica. Chi ne soffre percepisce melodie e armonie senza provare piacere o emozioni legate all’ascolto. Non si tratta di un disturbo dell’udito o di una mancanza di comprensione musicale: il problema è nella connessione tra le aree uditive e il circuito della ricompensa del cervello.
Come funziona il cervello in chi non ama la musica
Grazie alla risonanza magnetica funzionale (fMRI), i ricercatori hanno scoperto che nelle persone con anedonia musicale le aree uditive funzionano normalmente. Tuttavia, il “collegamento” con il sistema di ricompensa – responsabile del piacere derivante da cibo, arte, sesso e interazioni sociali – è debole. Quando ascoltano musica, il circuito della ricompensa mostra un’attività ridotta, mentre risponde normalmente ad altri stimoli, come vincere denaro.
Come si diagnostica: il test BMRQ
Per identificare la condizione è stato sviluppato il Barcelona Music Reward Questionnaire (BMRQ), che valuta cinque modi in cui la musica può essere gratificante:
-
Emozioni
-
Regolazione dell’umore
-
Relazioni sociali
-
Piacere del movimento e della danza
-
CuriositĂ verso nuove esperienze musicali
Chi ha anedonia musicale ottiene punteggi bassi in tutti e cinque gli ambiti.
Cause possibili e ruolo della genetica
Le origini dell’anedonia musicale non sono ancora chiare, ma studi su gemelli indicano che fino al 54% dell’apprezzamento musicale può essere ereditario. Anche fattori ambientali potrebbero influire. I ricercatori ipotizzano che potrebbero esistere altre “anedonie specifiche”, ad esempio legate al cibo, dovute a simili disconnessioni cerebrali.
Prospettive di ricerca
Gli scienziati stanno lavorando per identificare i geni coinvolti, capire se la condizione sia stabile o possa variare nel tempo, e valutare se sia possibile ripristinare la connessione tra le aree cerebrali coinvolte.
Conclusione
L’anedonia musicale dimostra che il cervello è come un’orchestra: per far “suonare” le emozioni, serve un dialogo perfetto tra tutte le sue sezioni. Quando questo collegamento si interrompe, la musica perde la sua magia.
